Quasi un milione di euro sono entrati in cassa dalle strisce blu tra gennaio e giugno. Per la precisione sono 900 mila al loro di Iva, quindi 820 mila senza Iva ma gli...
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I NUMERI Senza tutti i giorni in cui il parcheggio è stato gratuito, in buona sostanza, i 900 mila euro di incassi (che non comprendono quelli da abbonamenti che solo nel centro storico sono 1600 a costi che vanno dai 120 ai 200 euro l’anno a seconda che si possieda una sola auto o anche la seconda) sarebbero stati un 7% in più. E, in ogni caso, nonostante le facilitazioni, i soldi incamerati rispetto al periodo gennaio-giugno del 2018 sono comunque aumentati di 70 mila euro.
«Siamo riusciti a perseguire la politica voluta dal sindaco Luigi Brugnaro, ossia attirare sempre più visitatori da fuori città per rivitalizzarla, senza però rimetterci soldi, anzi guadagnandoci un po’ - commenta l’assessore alla Mobilità Renato Boraso -. E abbiamo garantito molte più giornate di parcheggio gratuito mentre contemporaneamente stavamo (e stiamo ancora) lavorando per migliorare il sistema complessivo della sosta in centro con i sensori dello smart parking, i trasponder che stiamo mettendo a punto, e tutte le altre iniziative (come la sospensione di quasi tutte le Ztl) che abbiamo messo in campo per rendere la città sempre più raggiungibile, e quindi invogliare le persone a non fermarsi ai bordi nei grandi centri commerciali ma proseguire fino al cuore di Mestre».
La gestione dei parcheggi mestrini con i nuovi smart parking (che sono 2300 dei 6 mila stalli complessivi a disposizione) è, insomma, in linea con la vecchia gestione delle strisce blu. «Vista la novità ci si sarebbe dovuto aspettare un aumento degli incassi, ma abbiamo preferito dare più servizi ai cittadini e ai visitatori, senza appunto rimetterci soldi» continua Boraso che si dichiara soddisfatto, «nonostante ci scusiamo con gli utenti per qualche intoppo che si registra ancora alle colonnine per il pagamento dei ticket per la sosta».
NUOVE MODIFICHE I tecnici dell’assessorato alla Mobilità stanno continuando a lavorare assieme a quelli di Venis, la società comunale che ha in gestione il sistema, per migliorare dove si può: ci sono stati problemi nell’apprendimento da parte degli automobilisti delle modalità con cui digitare sulla tastiera per pagare il giusto ticket negli stalli con i sensori dello smart parking. D’altro canto, spiegano, si è trattato di adattare le vecchie colonnine al nuovo meccanismo, ed è anche per questo che ogni tanto si blocca per qualche secondo allungando i tempi di pagamento ed emissione del biglietto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino