Stretta anti-picnic e bivacchi: divieti estesi anche alla terraferma

foto repertorio
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VENEZIA - No droga, no alcol, no prostitute. Insomma, Venezia è l'anti sex, drugs and rock n' roll fatto città. Aggiungiamoci il divieto di pic nic, e anche la più innocua delle trasgressioni (se tale si può definire) finisce per diventare un tabù. Il nuovo regolamento di polizia urbana della città, dopo un lungo e travagliato percorso, che passa dall'aggiornamento per il decreto Minniti agli emendamenti per il decreto Salvini, dovrebbe diventare finalmente operativo entro l'inizio dell'estate. La giunta di Luigi Brugnaro, almeno, se lo augura: il periodo più amato per le cafonate in laguna (ma anche in terraferma) è alle porte. «Sarà uno strumento in più in mano agli agenti di polizia locale - spiega l'assessore alla Sicurezza Giorgio D'Este - che permetterà, soprattutto, di contrastare certi atteggiamenti contro il decoro e l'ordine pubblico in città». 

PIC NIC VIETATI Letteralmente, l'articolo 35 del codice recita: «È vietato, in tutto il territorio del centro storico di Venezia, sedersi o sdraiarsi a terra, sui gradini dei ponti e dei portici monumentali e comunque costituire ostacolo alla libera circolazione dei pedoni». San Marco, nel regolamento attuale, già c'è: 200 euro di multa a chi si siede per mangiare un panino sui gradini delle Procuratie o lungo il porticato di Palazzo Ducale. «Adesso abbiamo allargato il provvedimento - continua D'Este - a rive e ponti in centro storico, ma anche alla terraferma». Quindi, vietato sedersi a terra in tutte le zone pedonali: da piazza Ferretto a Rialto, dal Lido a Favaro Veneto, da Marghera a Burano. Far rispettare il provvedimento non sarà facile (richiederebbe una copertura enorme, quasi impossibile se rapportata all'attuale numero di agenti in organico) ma lo strumento normativo permetterà di avere un deterrente in più. 
MULTE PER CHI COMPRA DROGA Il passaggio del nuovo regolamento che oggi ha aperto il fronte delle polemiche è quello che prevede multe da 50 a 500 euro per chi acquista droga. Un provvedimento pensato soprattutto per Mestre, diventata ormai punto di riferimento per i tossicodipendenti di tutto il Nordest. Visto che nonostante il centinaio di spacciatori arrestati lo scorso anno i consumi di eroina non sono affatto diminuiti si è pensato di colpire la domanda. Idea che, però, non è piaciuta alle opposizioni in Consiglio comunale, convinti che si tratti di una tassa nei confronti di chi soffre di una dipendenza. Come è attuabile? Semplicemente verrà applicato lo stesso criterio che si usa per i clienti delle prostitute, che oggi vengono multati anche se scoperti a trattare una prestazione, perché su pubblica via e quindi causa di disagio, degrado e allarme sociale. 

ALCOL E DASPO Nella miriade di norme del nuovo regolamento, quasi cento pagine di regole, sarà vietato anche il consumo di alcol fuori dai plateatici in tutto il Comune (Terraferma compresa, quindi). Un po' come accade negli Stati Uniti: guai a farsi beccare con una bottiglia o una lattina di birra mentre si passeggia. Divieti specifici per i tuffi in centro storico, diventati ormai una moda anche tra gli youtuber di sport estremi. Nei casi più gravi, potrà essere applicato il Daspo urbano, la misura con cui il sindaco può firmare il proprio foglio di via. Al vaglio anche, inoltre, la possibilità di limitare gli orari di apertura di «esercizi commerciali, artigianali e di somministrazione alimenti». Disposizione che si è già guadagnata il soprannome di norma anti kebab. 


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Il Gazzettino