Giro di vite su street food e cibi d'asporto: vietate nuove aperture in centro

Un kebab
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VENEZIA - Giro di vite sullo street food e sui cibi da asporto. Il consiglio comunale di Venezia ha vietato nuove aperture di attività di vendita e di produzione di prodotti alimentari destinati "all'asporto e al consumo su pubblica via - escluse le gelaterie artigianali - nel centro storico e nelle isole, a parte la municipalità Lido Pellestrina, dove il flusso turistico è meno impattante . "Salve" anche le nuove attività il cui iter di apertura era già avviato alla data di approvazione della delibera. 


Prima le multe salatissime inflitte dalla Polizia municipale a chi usa la città come latrina, ora la brusca frenata ai food take away. Il tutto il nome del decoro e della tutela di Venezia. Nel mirino c'è oggi il proliferare dei  "take away" - già oltre 120 in centro storico - che secondo la giunta Brugnaro ha fatto abbassare lo standard di qualità del prodotto e favorire una percezione negativa non solo al residente ma anche al visitatore. Ascoltate le associazioni di categoria e le municipalità interessate e partendo dalla mozione del consigliere Paolo Pellegrini, sono state vietate le aperture di nuove attività di questo tipo. Per quanto riguarda le attività già esistenti, la delibera fissa il riordino delle discipline coinvolgendo le Associazioni di categoria e gli altri portatori di interessi e sensibilizzando sui rischi legati al decadimento dell'impatto estetico e visivo della rete commerciale rispetto al contesto urbano.
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Il Gazzettino