Lavoro straordinario: per oltre 400 operai la busta paga era taroccata

Lavoro straordinario: per oltre 400 operai la busta paga era taroccata
GORIZIA e NORDEST - Per evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, una società con sede legale a Gorizia e unità locali a Monfalcone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GORIZIA e NORDEST - Per evitare il versamento delle ritenute Irpef e dei contributi previdenziali, una società con sede legale a Gorizia e unità locali a Monfalcone e nelle province di Pordenone e Treviso ha adottato un sistema di retribuzione dei dipendenti che ha consentito di mascherare i compensi per il lavoro straordinario, rimpiazzandoli con voci totalmente o parzialmente non soggette a tassazione come le indennità di trasferta e i rimborsi chilometrici. 


Coinvolti 437 lavoratori
Il meccanismo fraudolento è stato però scoperto dalla Compagnia della Guardia di finanza di Gorizia che, dopo essere stata allertata da una segnalazione dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Udine e Pordenone, ha accertato l'assunzione irregolare, negli anni 2014, 2015 e 2016, di 437 lavoratori, in prevalenza di nazionalità bosniaca, serba e croata, sistematicamente retribuiti indicando in busta paga voci fittizie anziché l’esatto ammontare del lavoro straordinario prestato.
 

Le verifiche nei cantieri 
​Le dichiarazioni rese dai dipendenti durante gli accessi che le fiamme gialle goriziane e gli ispettori del lavoro hanno fatto insieme in diversi cantieri, e l’esame di alcuni documenti contabili e messaggi di posta elettronica acquisiti nel corso della verifica fiscale, hanno portato a scoprire l'evasione fiscale e contributiva messa in atto dall’impresa goriziana.   

Gli accertamenti
Gli accertamenti, che hanno preso avvio nel gennaio 2017 e che si sono conclusi nelle scorse settimane, hanno ricostruito in quasi un milione di euro l’ammontare del lavoro straordinario a cui non sono state applicate le ritenute Irpef pari a 270.530 euro, mentre l’imponibile previdenziale sottratto a tassazione contributiva è stato quantificato in 1.027.890 euro.

Fatturava 6 milioni di euro

La società con sede nel capoluogo isontino, costituita nel febbraio 2014, con un volume d’affari nel 2016 pari a quasi sei milioni di euro, al termine delle indagini, è stata avviata alla liquidazione volontaria da parte dell’amministratore e socio unico, un cittadino di nazionalità slovena. Si tratta di una realtà che operava in subappalto all’interno di grandi commesse nel settore della carpenteria metallica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino