Strage di Natale: dopo 19 anni non ​c'è giustizia per la morte di 3 agenti

La commemorazione della Strage di Natale a Udine
UDINE - Un fatto tragico che lascia il segno nella storia di Udine e della regione, uno dei casi giudiziariamente più importanti del Friuli per cui restano ancora senza...

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UDINE - Un fatto tragico che lascia il segno nella storia di Udine e della regione, uno dei casi giudiziariamente più importanti del Friuli per cui restano ancora senza nome i colpevoli della morte di tre poliziotti della Questura di Udine. Oggi, sabato 23 dicembre, sono stati ricordati a Udine i tre poliziotti Adriano Ruttar, Paolo Cragnolino e Guido Zanier vittime di una bomba appesa alla serranda di un negozio in viale Ungheria, a Udine. Da allora, dalla Strage di Natale, accaduta alle 5.45 del mattino del 1998, sono passati 19 anni. Il questore Claudio Cracovia ha annunciato che è in avanzata fase di realizzazione il progetto per dedicare un'area della città alle tre vittime, dove verrà installato un monumento a loro memoria.


«Il nostro primo pensiero va a quei servitori dello Stato, alle loro famiglie che hanno subito una perdita così dolorosa, ma anche, con sentimento di riconoscenza, al corpo della Polizia di Stato e a tutti coloro che quotidianamente, anche durante le festività, sono al nostro servizio per vigilare e proteggerci» ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani.

Alla commemorazione, alla lapide in viale Ungheria in memoria delle tre vittime e poi al monumento ai Caduti della Polizia di Stato al centro di piazzale D'Annunzio, presenti anche il prefetto Vittorio Zappalorto, il dirigente della IV zona della Polizia di frontiera, Paolo Gropuzzo, i comandanti provinciali dei Carabinieri, Marco Zearo, dei Vigili del fuoco, Alberto Maiolo, della Guardia di finanza, Sergio Schena, il comandante della Brigata Alpina Julia, Paolo Fabbri, la medaglia d'oro al valor militare Paola Del Din, rappresentanti dell'Associazione nazionale Polizia di Stato, Anps, e il presidente del consiglio regionale, Franco Iacop. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino