Strage dell'Immacolata. «L'auto era in acqua con i fari ancora accesi», la testimonianza dell'automobilista che ha chiamato i soccorsi

La BMW Serie 5 ripescata dalle acque del fiume Reghena
PORTOGRUARO (VENEZIA) - «Ho sentito il rumore come di una porta che all'improvviso si chiude, sbattendo con un tonfo che mi ha fatto sobbalzare dal letto»....

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PORTOGRUARO (VENEZIA) - «Ho sentito il rumore come di una porta che all'improvviso si chiude, sbattendo con un tonfo che mi ha fatto sobbalzare dal letto». È incredulo Renato, che abita proprio nello stabile adiacente al ponte dove ieri notte sono morti Giulia Di Tillio, Egli Gjeci e Altin Hoti, i tre ventenni di Portogruaro recuperati dai vigili del fuoco con l'auto su cui viaggiavano, inabissata nel fiume Reghena. Erano le 3,40 di notte quando la BMW Serie 5 di Altin si stava dirigendo verso Portogruaro. Alla guida ci sarebbe stato proprio lui, anche se i carabinieri della Compagnia di Portogruaro stanno ancora concludendo gli accertamenti del caso, con al suo fianco la fidanzata Giulia, mentre sul sedile posteriore era seduto Egli. L'auto, che proveniva da Mazzolada, ha percorso il lungo rettilineo di viale Venezia per arrivare in prossimità della curva che porta a borgo Sant'Agnese, nel centro storico di Portogruaro.

VELOCITÀ SOTTO ACCUSA

Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del Radiomobile, la BMW stava viaggiando a forte velocità, tanto che il conducente ha invaso la corsia di marcia opposta. Giunto sulla rampa del ponte che sovrasta il Reghena, il giovane alla guida della grossa berlina scura ha cercato di riportare l'auto in carreggiata, senza però riuscirci. È stato in quel punto, come evidenziato dai segni lasciati sull'asfalto, che la BMW ha improvvisamente cambiato traiettoria, finendo contro il guard-rail che delimita il negozio di biciclette "Moretto". L'auto ha abbattuto un albero e anche il parapetto lungo il fiume, lambendo la mura arginale, per poi finire nel Reghena.

L'ALLARME

È stato un automobilista il primo a lanciare l'allarme. «C'è una macchina in canale - ha riferito il conducente all'operatore del 112 - Ha ancora i fari accesi, non ho visto nessuno uscire, dentro potrebbero esserci anche delle persone, fate in fretta». «A quell'ora stavo dormendo - racconta Renato, il residente della casa accanto, ancora scosso - Sono stato svegliato di soprassalto da un botto. È stato come un tonfo sordo, tanto che ho creduto si fosse chiusa una porta, forse per un colpo di vento. Ero intontito dal sonno, non ho compreso che si trattava di una disgrazia. Non ho sentito nemmeno l'intervento dei soccorritori: ho scoperto tutto solo al mattino, uscendo da casa. Guardando il punto dell'incidente ho pensato a come avrebbero potuto salvarsi i tre giovani. La mia auto parcheggiata lì vicino è stata presa solo di striscio: se solo quella BMW avesse centrato la mia macchina, forse i tre ragazzi si sarebbero salvati».

«Ho sentito anch'io un forte botto - racconta la dirimpettaia - Mi sono anche affacciata alla finestra per capire cosa fosse accaduto: pensando a un incidente ho guardato subito alla spalletta del ponte, notando che era intatta. Dalla mia visuale non si vedeva l'auto che, ho scoperto solo più tardi, era finita nel canale».

Sul posto, insieme ad alcuni ragazzi che si erano attardati a chiacchierare fuori del Pub Arnold's, sono intervenuti i soccorritori in forze con i sanitari del 118 e la squadra dei vigili del fuoco di Portogruaro. Con loro anche il Nucleo sommozzatori di Venezia e una grossa autogru del comando metropolitano dei pompieri. Non è stato semplice recuperare i corpi dei tre giovani portogruaresi: l'auto infatti si era inabissata, finendo a circa sei metri di profondità. I finestrini ancora chiusi, con Giulia, Altin e Gjeci intrappolati nell'abitacolo. I corpi sono stati trasferiti dalle onoranze funebri "Duomo" all'obitorio di Portogruaro, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il pubblico ministero della Procura di Pordenone, competente per territorio, ha chiesto al medico legale Antonello Cirnelli di far parte del team d'indagine. Oggi, sabato 9 dicembre, verrà effettuata l'autopsia: sul corpo di Hoti, il conducente, saranno effettuati anche esami tossicologici per appurare se avesse assunto alcolici o qualche sostanza. Sottoposta a sequestro anche la BMW Serie 5.
La strada è stata riaperta solo verso le 11.

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Il Gazzettino