Incendi, la strada della val di Zoldo riapre dopo 3 settimane: «Ma servono opere definitive»

L'incendio lungo la val di Zoldo
VAL DI ZOLDO Oggi, ventun giorni dopo dalla sua chiusura, riapre finalmente la strada provinciale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina, la via più rapida che collega la...

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VAL DI ZOLDO Oggi, ventun giorni dopo dalla sua chiusura, riapre finalmente la strada provinciale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina, la via più rapida che collega la valle con Longarone e Belluno, luoghi di lavoro e studio. L’annuncio ieri da Veneto Strade che spiegava che riapre oggi alle 12, «come annunciato da diversi giorni, il tratto di strada tra Igne e Soffranco della Sp 251 Della Val di Zoldo e Val Cellina chiuso per motivi di sicurezza». Il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin ha spiegato: «I ragazzi delle scuole superiori potranno pertanto rientrare con la corriera che effettuerà i soliti orari». E ha concluso: «La notizia è sicuramente buona, ma dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme affinché vengano presi impegni per gli interventi definitivi di messa in sicurezza, anche in ragione del protocollo che prevede la chiusura temporanea in caso di allerta meteo arancione, per fenomeni piovosi».

L’ATTESA
Una riapertura attesa da tutti. Dai lavoratori che hanno dovuto sobbarcarsi chilometri in più per recarsi al lavoro percorrendo i passi per uscire comunque dalla valle e fra questi soprattutto il pur impervio Duran. Dagli studenti che si sono alzati prima che il sole sorgesse e sono saliti sul pullman della Dolomitibus che, attraverso il passo Staulanza, li ha portati sino nel capoluogo; dai loro compagni, che hanno deciso di seguire le lezioni in Dad perché la partenza da Forno alle 5,35, poi posticipata di dieci minuti, non era per loro sostenibile. Ed infine dalle tante persone che hanno avuto la necessità di scendere sino a Belluno.

L’INCUBO
Sono state tre settimane intense. Occupate prima dall’incendio che ha bruciato ed indebolito la montagna e, quindi, contestualmente, dallo scarico di migliaia di litri d’acqua per avere ragione delle fiamme che sono state spente solo dopo sette giorni di lavoro dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, di elicotteri e canadair. Ma proprio l’acqua buttata copiosa per contrastare il fuoco ha reso instabile un masso di 800 metri cubi che dovrà essere fatto brillare e quindi cadere. Si trova duecento metri sopra la strada ed incombe anche su una linea elettrica ad alta tensione. Un vero macigno posto sulla sicurezza. Sono state settimane durante le quali, una volta spento il fuoco, non sono mancate le tensioni fra istituzioni e fra i soggetti coinvolti e responsabili delle varie fasi, in campo a scambiarsi fendenti ed accuse. Spente le fiamme è stato il momento della messa in sicurezza, seppur provvisoria, della strada. Le diverse operazioni hanno previsto la pulizia della strada, lo svuotamento dei canaloni riempitisi di materiale smosso dall’acqua, la pulizia della sede stradale e la messa in posa di 800 metri di barriere paraschegge.

LA PETIZIONE
Ventun giorni in cui la sofferenza e la preoccupazione della valle sono sempre state composte e che giovedì scorso ha tuttavia preso consistenza nella decisione da parte dei residenti di dare il via ad una raccolta firme, anche on-line, e di istituire un Comitato che affianchi l’amministrazione comunale nel richiedere una strada sicura. Una petizione che ha già raggiunto 1750 firme, con tanti turisti che si sono affiancati alla battaglia dei valligiani.

IL FUTURO


Un punto fermo è arrivato dal tavolo in Prefettura: e se la buona notizia è che è stato deciso di investire una somma più che ragguardevole (ndr, 50 milioni di euro), la cattiva è che almeno una parte di questi lavori – cioè le previste gallerie - verranno realizzati in tempi lunghissimi. E fino a quando non saranno realizzate le opere più urgenti, per entrare ed uscire dalla valle bisognerà guardare il meteo, perché eventuali piogge molto forti potrebbero far cadere altri massi. Una valle in sofferenza anche demografica. Eppure, proprio in questa cornice, i giovani hockeysti dell’Under13 sono riusciti nell’impresa di vincere il campionato italiano di categoria vincendo in due sole partite la finale scudetto con il Bressanone-Vipiteno.

 

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Il Gazzettino