Strada killer a Montà, tragedia sfiorata. Una mamma: «Io e la mia bimba disabile salvate da una ragazza»

La zona in cui si è verificato il fatto
PADOVA - Tragedia sfiorata in via Montà grazie al tempestivo intervento di una ragazza che ha spinto di lato una mamma che spingeva la carrozzina della sua bimba e...

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PADOVA - Tragedia sfiorata in via Montà grazie al tempestivo intervento di una ragazza che ha spinto di lato una mamma che spingeva la carrozzina della sua bimba e stava per essere investita da un’auto di grossa cilindrata che transitava ad alta velocità. A raccontare l’accaduto Roberta Castaldi che vuole ringraziare pubblicamente la salvatrice ma allo stesso tempo denunciare la situazione di via Montà dove il traffico scorre pericolosamente ad alta velocità.

IL RACCONTO

«Ero sul tratto di strada di fronte alla scuola elementare Lambruschini e spingevo la carrozzina della mia bimba di 2 anni disabile - racconta la donna - in quel tratto via Montà è molto stretta ma le auto corrono ad alta velocità, nessuno rispetta il limite dei 50 chilometri come dovrebbe essere in città. Io sono anche lenta, mia figlia ha una malformazione genetica ai polmoni e vive con il respiratore, la carrozzina è pesante perchè è attrezzata anche per portare la bombola di ossigeno». «Ad un certo punto è arrivata un Audi di colore bianco a tutta velocità e stava per investirci, in quel momento passava una ragazza sui 25 anni, si è gettata su di noi e ci ha spinto via rischiando la sua vita per salvarci. Si chiama Federica Marinaro ed è una volontaria della Croce Rossa - continua Castaldi - ritengo giusto che un gesto come questo abbia un ringraziamento pubblico. Troppe volte si vedono persone che anche se assistono a certi episodi o vedono persone bisognose di aiuto fanno finta di non vedere e invece trovare una ragazza giovane che compie un gesto così altruista lo considero abbastanza raro anche se dovrebbe essere di esempio». «Il guidatore dell’Audi non ha nemmeno rallentato - continua - come accade sempre, per rendersene conto basta camminare lungo la via, con tutti quelli che sono alla guida di auto di grossa cilindrata, sembra quasi che debbano dimostrare qualcosa anche se non si capisce cosa su questa strada killer».

LE PROTESTE

Le proteste dei residenti per la mole di traffico che transita sulla strada e della velocità sempre molto elevata su via Montà torna periodicamente in primo piano. Troppe le situazioni pericolose per pedoni e ciclisti in particolare nei tratti di strada, un lungo rettilineo che parte dal sottopasso di Porta Trento in direzione della chiesa di Montà, che in molti tratti è stretto e senza marciapiedi che mettano al sicuro i pedoni. La pista ciclabile è praticamente inesistente e le auto in transito compresi i mezzi pesanti sfrecciano ad alta velocità mettendo a rischio chi cammina o si sposta su due ruote. Proteste e richieste di intervento affinchè l’amministrazione intervenga, i residenti chiedono maggiori controlli, che i limiti di velocità siano fatti rispettare e si mettano in sicurezza pedoni e ciclisti ma, fino ad ora nulla è stato fatto. Un grido di allarme ripetuto anche nel settembre scorso quando, su via Montà, trovò la morte in sella alla sua bicicletta Mario Piron, investito poco lontano dallo sfiorato investimento dell’altro giorno, all’altezza di via Coronelli mentre stava rientrando nella sua abitazione. In quell’occasione i residenti manifestarono il grande disagio di quanti risiedono nel quartiere lungo via Montà: «Una strada priva di dossi e velox sulla quale le automobili sfrecciano a velocità troppo elevate per un tratto stradale dove il limite è di 30 chilometri l’ora». 

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Il Gazzettino