Galleria di Caralte chiusa per lavori. Traffico deviato sulla Cavallera

La strada della Cavallera, "alternativa" dell'Alemagna
Li hanno definiti “lavori di adeguamento degli impianti tecnologici alle normative vigenti e conseguimento del risparmio energetico”. Di fatto sarà...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Li hanno definiti “lavori di adeguamento degli impianti tecnologici alle normative vigenti e conseguimento del risparmio energetico”. Di fatto sarà l’ennesimo periodo di disagio per gli automobilisti e per i residenti di Perarolo. Trattandosi di un intervento da fare nella galleria di Caralte, sulla statale 51 di Alemagna, Anas ha inoltrato al Comune di Perarolo di Cadore, nel cui territorio insiste il manufatto, l’ordinanza di chiusura notturna dello stesso con traffico deviato sulla Cavallera. «Ce lo hanno comunicato», ammette il sindaco Pierluigi Svaluto Ferro. Il provvedimento dovrebbe scattare da lunedì prossimo e durare lo spazio di una settimana, ma sulle tempistiche c’è  da attendere la pubblicazione del dispositivo. Di fatto Anas sul proprio sito istituzionale, settore cantieri, ha già pubblicato la notizia con la quale riferisce che, nel Piano di accessibilità Cortina 2021, dal chilometro 65 più 158 al 66 più 541 si faranno lavori di manutenzione straordinaria per un importo pari a 715.693 euro. 


I LAVORI
La consegna dei lavori all’impresa esecutrice, la Gemma spa, risale al 14 settembre, ma nulla è stato ancora avviato, mentre la data prevista per l’ultimazione è stata fissata nel 12 marzo del prossimo anno. E la domanda sorge spontanea da chi conosce la situazione e la storia della galleria che in anni recentissimi è stata interessata da un importante intervento: cos’è che non va, visti i lunghi lavori da poco fatti? Lavori iniziati nella primavera 2014 e proseguiti l’anno dopo per completare la manutenzione della volta della galleria, minacciata da importanti infiltrazioni che nel corso del tempo, con la combinazione di diversi fattori (piogge, gelo-disgelo, gas di scarico del traffico) avevano notevolmente deteriorato lo stato di conservazione del rivestimento in calcestruzzo, causando distacchi di materiale.
LA CHIUSURA

La chiusura a Caralte è programmata solo per la notte: galleria vietata dalle 20.30 alle 5.30 del mattino dopo. Il traffico sarà dunque deviato sulla Cavallera con tutte le difficoltà del caso visto il doppio senso di marcia a cominciare dal tornante all’altezza della frana della Busa del Cristo dove, anche in occasione degli ultimi transiti, erano i movieri a regolare quel passaggio. Per non dire del tratto all’altezza della pietra miliare numero 69, nella parte più alta ed esposta dell’ex statale nei pressi della lapide che ne celebra la costruzione, dove è ben evidente un cedimento della carreggiata e dove la consistenza dei mezzi pesanti, che continuano a circolare in gran numero, non potrà che peggiorare la situazione. Ci sono dei vecchi muri ad arco a sostenere il peso, opere fatte non certo per sopportare il peso dei bisonti della strada. Pensare che giusto nei mesi scorsi era stato completamente rifatto l’asfalto a cura di Enel, che in precedenza aveva interrato una linea danneggiando il manto, così da garantire ai ciclisti, una pedalata più sicura e certa. All’impresa che farà i lavori a Caralte sono stati affidati analoghi interventi nelle ulteriori gallerie della tratta Tai-Castellavazzo: Ospitale, Macchietto e Termine. Stessa ditta e stesse le tempistiche, simili anche gli importi di spesa. Complessivamente supera i tre milioni di euro.
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino