Stipendi e premi ai dirigenti: il Comune di Padova stanzia due milioni di euro

Stipendi e premi ai dirigenti: il Comune di Padova stanzia due milioni di euro
PADOVA - Premi ai dirigenti: il Comune stanzia 2,2 milioni di euro. Come accade ogni anno l'amministrazione Giordani ha stanziato i soldi per finanziare il "fondo delle...

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PADOVA - Premi ai dirigenti: il Comune stanzia 2,2 milioni di euro. Come accade ogni anno l'amministrazione Giordani ha stanziato i soldi per finanziare il "fondo delle risorse della retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza per l'anno 2023". Per la precisione 1,6 milioni andranno per gli stipendi veri e propri (premi e retribuzioni di posizione), 432mila euro per gli oneri riflessi e 138 mila euro per l'Irap. Serviranno a corrispondere, ormai l'anno prossimo, i cosiddetti premi relativi all'anno che si sta chiudendo. La quota che verrà corrisposta ai dirigenti dovrebbe aggirarsi attorno al 18% dell'ammontare totale dello stanziamento, quindi circa 400 ai mila euro. Ed è questa la vera cifra che verrà liquidata. La parte residua dovrebbe andare ad economia di bilancio. Di fatto i 2,2 milioni di euro messi a disposizione dal settore Risorse umane vanno a coprire le parti accessorie degli emolumenti stanziati ogni anno in favore della dirigenza. Quindi non comprende lo stipendio tabellare che vale 45.260 euro all'anno per ogni singolo dirigente.


L'ORGANICO
Quest'anno i dirigenti in organico sono 29 e si può dire che i premi dovrebbero attestarsi mediamente attorno ai 14mila euro. La media, però, rischia di non rispecchiare la realtà. A titolo di esempio l'ultima retribuzione di risultato (quella legata al 2022) del capo settore Urbanistica Danilo Guarti supera i 26mila euro (sempre lordi). Più modesto, invece l'ultimo premio su cui ha potuto contare il Capo Servizio Coordinamento Progetti Trasversali Lavori Pubblici, Emanuele Nichele, poco più di 6.600 euro. Scorrendo i dati pubblicati su sito del Comune saltano anche all'occhio le differenze di retribuzione complessiva (questa volta netta) tra i vari dirigenti. Analizzando le cifre relative al 2022 si va dai 55mila della Capo Servizio Coordinamento tecnico-gestionale c/o Settore Programmazione, Controllo e Statistica Paola Lovo ai 66mila di Guarti.


LA SCELTA
Lo scorso gennaio, intanto, a seguito della sua rielezione a giugno del 2022, il sindaco Sergio Giordani ha provveduto a rinnovare le figure apicali di Palazzo Moroni. Fino alla fine di questo mandato, così, a capo dei vigili rimane Lorenzo Fontolan. Confermata anche Fiorita Luciano alla guida di un settore più che strategico come il Gabinetto del sindaco. Confermati anche gli altri capi settore e capi servizio: Carlo Andriolo (Mobilità), Matteo Banfi (Contratti e appalti: lavori pubblici), Sara Bertoldo (Servizi sociali), Luca Contato (Patrimonio), Eva Contino (Servizi demografici), Alberto Corò (Servizi informatici), Federica Franzoso (Cultura), Sonia Furlan (Risorse Umane), Silvano Golin (Servizi scolastici), Danilo Guarti (Urbanistica), Domenico Lo Bosco (Edilizia monumentale), Paola Lovo (servizio di coordinamento tecnico -gestionale), Cristiano Rosini (attività amministrativa Polizia locale), Laura Paglia (Avvocatura civica), Nicoletta Pajaro (Edilizia privata) e Laura Salvatore (Ambiente).


I CAMBIAMENTI


A dire il vero, non tutto è rimasto come cinque anni fa. Complice l'elezione di Giordani a presidente della Provincia a cambiare mansioni è stato, invece, il segretario generale Giovanni Zampieri che ha sdoppiato le sue funzioni tra palazzo Moroni e Provincia. Non solo. Lo scorso giugno, poi, è stato nominato direttore generale Lorenzo Minganti, 49 anni, bolognese. Il suo curriculum riporta tra gli altri titoli, una laurea in giurisprudenza,  una in storia contemporanea, un master in gestione delle opere pubbliche e un dottorato di ricerca in diritto ed economia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino