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Via libera al “premio” di circa mille euro di salario accessorio per i quasi 13mila dipendenti di Comuni, Regione e degli altri oltre duecento enti del comparto unico. In totale, come ricorda la Cisl Fp, per tutte le realtà del Friuli Venezia Giulia si parla di quasi «27 milioni di euro già stanziati» e accantonati a suo tempo, «13,128 milioni per il 2018 e 14,063 milioni per il 2019, derivati dai risparmi per la soppressione delle Province», ma in gran parte “congelati” e non erogati sinora, in attesa del semaforo verde (o meglio della mancata impugnativa) da parte dello Stato.
GOVERNO
E quel via libera tanto atteso è arrivato il 5 ottobre scorso, a sessanta giorni dalla manovra regionale di assestamento del 5 agosto, in cui - fra le altre cose - era stata fornita l’interpretazione autentica dell’articolo 12, comma 6 della legge regionale 37 del 2017. Il Governo, infatti, aveva tempo due mesi per impugnare (o meno) la legge regionale e nella seduta del 5 ottobre non lo ha fatto. Così nei giorni scorsi, a tutti gli enti del Friuli Venezia Giulia interessati è arrivata la circolare della Regione che, in buona sostanza, dice “potete pagare”. Una notizia attesissima dai quasi 13mila dipendenti del comparto unico e anche dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Cisal enti locali e Ugl, che nel 2019 avevano dato battaglia (con tanto di stato di agitazione) per reclamare quei soldi.
LA NORMA
L’articolo finito “sub iudice” stabiliva che il salario accessorio del personale potesse essere incrementato «in via sperimentale per il periodo 1.
I SOLDI
La situazione in regione, in realtà è un po’ a macchia di leopardo, perché alcuni enti hanno già pagato: «Ma si tratta solo di una decina su 216. La stragrande maggioranza deve ancora dare questi soldi ai dipendenti». Altri hanno impegnato parzialmente le risorse, prevedendo l’accantonamento delle risorse eccedenti in sede di costituzione dei fondi, oppure prevedendo la decurtazione delle somme che superavano il tetto. Ora tutti dovranno aprire i cordoni della borsa. «In Regione si parla di circa 2,4 milioni - calcola Bevilacqua -. in Comune a Gorizia sono 414mila euro circa per 300 dipendenti, che fa quasi 1.700 euro a testa in media. A Grado 200mila euro circa. A Pordenone immagino sarà almeno mezzo milione». A Udine il bonus farà felici alcune centinaia di dipendenti per un totale di 1,5 milioni.
GLI ALTRI IMPORTI
Ma nell’assestamento non impugnato dallo Stato, oltre all’ok a «liberare le risorse pregresse previste dalla norma del 2017», c’erano anche altre due previsioni importanti per il pubblico impiego. Innanzitutto, «l’aumento contrattuale del 4,10 per cento per il 2019-2021, il contratto già scaduto su cui ora si aprirà la trattativa». Per i dipendenti del comparto unico si tratta «di una media di circa 110 euro» a testa. E poi c’è la cosiddetta vacanza contrattuale, ovvero la somma che arriverà in busta paga per sopperire alla mancanza del contratto 2022-2024. In questo caso si parla di «circa 10-15 euro al mese, in attesa dell’approvazione del contratto 2022-2024».
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Il Gazzettino