VENEZIA - La Regione Veneto ricorrerà alla Suprema Corte di Cassazione per non pagare i 60mila euro di stipendi arretrati a Giovanni Artico, l'ex dirigente arrestato...
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LA SENTENZA«Il mio assistito - dice l'avvocato Riccardo Del Giudice del Foro di Treviso - non ha perso una causa». La Regione Veneto invece ne ha perse due e ha pure ottemperato a due decreti ingiuntivi». Adesso c'è in ballo la somma più consistente: 60mila euro di saldo per le mensilità dal 2014 al 2015.
La Corte di Appello di Venezia, sezione lavoro, con sentenza dello scorso maggio, ha stabilito infatti che ad Artico spetta il pagamento integrale della retribuzione dal momento in cui è stato scarcerato. E il Tribunale di Venezia, sezione lavoro, un mese dopo ha emesso un decreto ingiuntivo. Morale: la Regione deve dare i soldi al suo ex funzionario. È qui che Palazzo Balbi si oppone: sul Bur di ieri sono stati pubblicati due decreti del presidente della Regione che autorizzano l'impugnazione della sentenza della Corte d'appello e l'opposizione al decreto ingiuntivo. Nel primo caso la Regione andrà dunque in Cassazione. «Dal punto di vista della valutazione giuridica l'impugnazione in Cassazione ci stupisce - dice l'avvocato Del Giudice - ma è anche vero che la Regione ha tenuto una particolare animosità giuridica nei confronti del dottor Artico. Che, ricordiamolo, finora non ha perso nulla».
Resta in piedi un altro procedimento, quello sulla laurea inesistente di Artico. Con un'altra argomentazione della Regione: se non era laureato non poteva avere quel ruolo di dirigente e quello stipendio. Altre carte bollate.
Al.Va. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino