RIVA DEL GARDA - Sono due i colpi partiti dalla pistola che hanno ucciso accidentalmente Stella, la figlia undicenne dell'agente della Polizia stradale di Riva del Garda...
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Secondo una prima ricostruzione, la ragazzina, rimasta sola a casa, ha trovato l'arma d'ordinanza del padre, una Beretta calibro 9 Parabellum, custodita in un borsello in un cassetto di una scrivania della camera da letto, che non era chiuso a chiave. Maneggiandola è partito un primo colpo: il bossolo è finito sul muro della stanza. Forse spaventata o a causa del contraccolpo, ha premuto una seconda volta il grilletto e questa volta il colpo l'ha raggiunta alla tempia. L'arma è stata posta sotto sequestro e potrebbe rischiare l'incriminazione per omessa custodia di armi Elvio Pederzolli, l'agente della polizia stradale in servizio sull'Autostrada del Brennero. È l'ipotesi di reato sui cui sta lavorando in queste ore il sostituto procuratore di Rovereto, Fabrizio De Angelis, che questa mattina ha ricevuto il rapporto informativo redatto dai carabinieri.
La questura di Trento intanto quasi certamente avvierà un procedimento disciplinare interno nei suoi confronti. Il regolamento prevede che l'arma d'ordinanza per regioni di sicurezza sia custodita sempre sottochiave adottando tutte le misure di precauzione. Pare che Pederzolli ieri sera dovesse prendere servizio nel Compartimento dell'A22 per il consueto pattugliamento notturno. Potrebbe così aver lasciato l'arma momentaneamente in un cassetto non chiuso a chiave.
Il pm De Angelis dovrà anche decidere se disporre l'autopsia della bambina, anche se, in base ai primi accertamenti che hanno chiarito l'origine accidentale della disgrazia, non dovrebbero essere necessari ulteriori passi e dovrebbe essere così concesso il nulla osta per la sepoltura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino