Biennale, il filosofo Zecchi conquista il padiglione Italia

Biennale, il filosofo Zecchi conquista il padiglione Italia
«Spero di fare qualcosa di buono. Ce la farò. Su come tutto sia partito sinceramente non lo so. Ma ne sono contento». Stefano Zecchi, veneziano, filosofo e...

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«Spero di fare qualcosa di buono. Ce la farò. Su come tutto sia partito sinceramente non lo so. Ma ne sono contento». Stefano Zecchi, veneziano, filosofo e saggista veneziano, volto noto della Tv, e anche un passato di consigliere comunale a Venezia, non è sorpreso, ma soddisfatto. Sarà una bella sfida. Zecchi sarà il nuovo curatore del Padiglione Venezia, l’edificio ai Giardini di Castello, nel cuore dell’area storica della Biennale, che da sempre rappresenta la “vetrina” dell’artigianato veneziano all’Esposizione internazionale d’arte. E in previsione della nuova edizione “Viva Arte Viva” che si aprirà nel maggio prossimo, il Comune di Venezia ha scelto Zecchi per rappresentare l’artigianato veneziano agli occhi del mondo. 

Zecchi lavorerà ad un progetto denominato “Luxus” (come il titolo dell’ultima fatica letteraria del filosofo veneziano) insieme a Beatrice Mosca, direttore del progetto, e a Luca Trazzi, per gli allestimenti. «Vogliamo far conoscere l’artigianato della nostra città - dice - quello dell’eccellenza. Non ovviamente quello made in Cina o di qualche altro Paese dell’Estremo Oriente. Ovvero il prestigio per battere la colonizzazione...». Zecchi è stato scelto dalla giunta comunale su proposta del delegato alle Smart city e all’innovazione, Luca Battistella.
«L’idea è quella di unire l’antico e il moderno. E per fare questo ho già preso contatti con la direttrice dei Musei civici, Gabriella Belli e con il responsabile dei Beni culturali della Diocesi, don Giammatteo Caputo. E metteremo in mostra oggetti, tessuti, mosaici, gioielli che hanno fatto grande la storia dell’artigianato veneziano nel tempo. Ci sarà tempo per decidere cosa oggi, rispetto al passato, offre il settore. Ma non mi voglio sbilanciare perchè vorrei evitare le classiche “baruffe veneziane”... Ma ci sarà un allestimento suggestivo e tutto sarà valorizzato».

L’obiettivo finale è ricostruire, passo passo, la storia della Serenissima attraverso gli oggetti preziosi. «Per questo il Padiglione Venezia - rivela ancora Zecchi - permetterà al visitatore di vivere il lusso di Venezia attraverso proiezioni, immagini suggestive e colori». Insomma, un unico filo rosso che leghi la “lussuosità” degli oggetti d’artigianato che nel tempo sono diventati veri e propri capolavori d’arte con il prestigio della storia veneziana. «E tutto questo - sottolinea Zecchi - in un palcoscenico internazionale che non è solo la Biennale, ma la stessa città che è, costantemente negli interessi di tutti. Nel bene e nel male. Certo possono esserci molte criticità, alcune di esse le vediamo anche tutti i giorni, ma è il turismo che è cambiato e si è globalizzato. E come tale va gestito. Credo che le forze messe in campo dal Comune di Venezia potranno puntare al governo dei flussi turistici. Certo ci vorrà tempo, ma non c’è che da essere fiduciosi. Noi puntiamo a fare conoscere una Venezia diversa, che produce, che continua la tradizione dell’arte artigiana. Una sfida centrale per la città antica».
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Il Gazzettino