Stefano Puzzer si candida con Italexit di Paragone alle Politiche: «Abolire green pass e obbligo di vaccino»

Stefano Puzzer
TRIESTE - «La gente come noi non molla mai». E a lui, il leader dell'omonimo Comitato che si batte contro il vaccino obbligatorio e contro il Green pass, bisogna...

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TRIESTE - «La gente come noi non molla mai». E a lui, il leader dell'omonimo Comitato che si batte contro il vaccino obbligatorio e contro il Green pass, bisogna dare atto che applica alla lettera quanto scandito negli slogan. Così, scemata la protesta dei mesi scorsi dopo l'entrata in vigore delle regole del Green pass e il conseguente inasprirsi delle sanzioni, Stefano Puzzer, che di quella protesta è stato leader nazionale, come si poteva prevedere, scende in politica. Lo fa scegliendo il movimento Italexit di Gianluigi Paragone, a lui vicino sin dalla protesta al Varco 4. Puzzer non sarà il solo a essere iscritto nelle liste elettorali di Paragone, che candiderà l'anima del Comitato: anche Andrea Donaggio e Franco Zonta.

«Da sei mesi proviamo a unire tutto il dissenso», unico modo «per andare avanti». Ognuno «giustamente ha fatto le sue scelte, per noi alla fine non è stato semplice scegliere di candidarci, non ci sembrava che fossimo noi quelli che dovevano candidarsi ma se possiamo unire il dissenso mettendoci un'altra volta la faccia, noi lo facciamo», spiega Puzzer. Il programma politico è immaginabile: «Lotta contro il vaccino obbligatorio, contro il Green pass e contro l'invio di armi all'Ucraina, con attenzione al problema finanziario che c'è in Italia in questo momento e che tutti sottovalutano».

La protesta dell'ottobre 2021 contro il green pass

Puzzer, lavoratore del Porto di Trieste, protagonista di varie vertenze con datori di lavoro dalle cui accuse è sempre stato scagionato, divenne improvvisamente noto per le proteste al Varco 4 del Porto, scatenate per la lotta al vaccino. Dal 15 al 18 ottobre 2021 invece di un paio di centinaio di portuali in gilet verdi, si presentò una eterogenea massa di circa seimila persone, proveniente anche da altre regioni e che con il Porto aveva poco o nulla a che fare. Un numero altissimo per Trieste. Quando la polizia fece evacuare, i manifestanti - tra i quali un'ala dura di ultra veneti - si trasferirono in piazza Unità d'Italia. Puzzer, che da quel momento ha costituito più comitati e coordinamenti, fu abile nel gestire la protesta, sempre in modo pacifico, e porsi a capo delle varie componenti che la animavano. Da allora è stato invocato in tantissime manifestazioni in Italia. Quando poi, però, lentamente, la protesta è calata e ai vari eventi erano sempre meno coloro che non mollavano, è cominciata una progressiva ridiscesa nell'anonimato. In aprile, infine, il licenziamento, suo e di altri. Paragone esulta ma la candidatura sarà l'indicatore del consenso che Puzzer ancora suscita e del peso di una protesta che ha perso di fondatezza con il normalizzarsi della pandemia grazie a vaccino e Green pass. 

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Il Gazzettino