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ROVIGO Il parcheggio nell’area antistante alla stazione e in particolare nella parte dei giardini di viale Marconi, si fa sempre più selvaggio e le multe fioccano. Qualcuno, beccato e sanzionato per il proprio parcheggio non ortodosso, non ha trovato altro modo di ribadire in modo ancora più chiaro il proprio senso civico, che impugnare una bomboletta spray e scrivendo a ripetizione “vigili infami”. Con tanto di “licenza poetica”, nell’unico tentativo di articolare una frase un po’ più lunga, scrivendo che «hanno la mamma sempre in cinta». Un errore blu anche se scritto con vernice rossa, tanto più che come è noto, le madri sempre incinte sono quelle dei cretini. L’antefatto di questo sfogo vandalico, emerso ieri mattina, sembra doversi ricercare nel fatto che per i lavori che interessano l’ex scuola media Riccoboni, poi sede del Cur che ora è oggetto di lavori per trasformarlo nella nuova sede dei Servizi sociali e per l’appunto, della polizia locale, risulta attualmente inutilizzabile una parte dei posti per chi arriva e parte in treno lasciando l’auto alla stazione, dove sono decisamente carenti aree per la sosta e questo è un tema che al di là della condanna del gesto, non può essere eluso dall’amministrazione comunale. Più d’uno, probabilmente con i minuti contati, non ha trovato di meglio che abbandonare l’auto senza curarsi delle regole e del rispetto dell’area: lunedì mattina, ma in parte anche ieri, le macchine erano state lasciate un po’ ovunque, sui vialetti, sulle aiuole, sulla ciclabile e qualcuna anche a bloccare altre auto. Il fatto è stato segnalato a più riprese e gli agenti della polizia locale sono intervenuti staccando verbali a ripetizione.
LA VENDETTA
Qualcuno, però, non ha digerito la sanzione e così, presumibilmente nottetempo, ha imbrattato i muri del Dopolavoro ferroviario, le attrezzature da cantiere, la fontana monumentale che si trova a lato della rampa per salire su piazza Riconoscenza e anche il basamento della statua sormontata dall’aquila. Quindi, oltre ad aver parcheggiato male, ha commesso un atto vandalico e ha offeso gli agenti della polizia locale.
E mentre gli operai, pagati dalla collettività, già poco dopo mezzogiorno si sono messi al lavoro per cancellare le scritte, il sindaco Edoardo Gaffeo e il comandante della polizia locale Alfonso Cavaliere sono intervenuti, sottolineando che è immediatamente scattata la denuncia, al momento contro ignoti. «Condanniamo questi episodi vandalici, in maniera forte e decisa. Atti inqualificabili che non hanno motivo di essere. Offese rivolte a persone che stanno facendo il loro lavoro con passione e abnegazione, cercando di far rispettare la legge ed a tutela dell’incolumità dei cittadini. Rivolgiamo tutta la nostra solidarietà agli operatori della polizia locale: siamo al loro fianco e continueremo a fare il nostro lavoro senza lasciarci intimidire. La polizia locale sta facendo gli accertamenti necessari per individuare i responsabili dell’ignobile gesto».
SINDACATI
Anche la Uil Fpl ha condannato l’episodio. «Un gesto due volte grave - sottolinea il segretario Cristiano Maria Pavarin - non solo rappresenta uno sfregio ai monumenti della città, ma un vero atto di vigliaccheria.
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Il Gazzettino