Il sindaco Rucco: «Ma quale gara? Per la statua a Pablito nessuna competizione. La metteremo vicino al Menti nel 2022»

Il sorriso di Pablito e il momento in cui gli è stato intitolato lo spazio vicino al Menti
VICENZA - «Ci sembra una polemica strumentale, non ci sentiamo assolutamente in competizione con nessun'altra città per ricordare un grande personaggio e grande...

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VICENZA - «Ci sembra una polemica strumentale, non ci sentiamo assolutamente in competizione con nessun'altra città per ricordare un grande personaggio e grande uomo come Paolo Rossi». Lo ha detto Francesco Rucco, sindaco di Vicenza, su una presunta "gara" tra il capoluogo berico e Prato per una statua dedicata a "Pablito". «Aggiungo anche che sembra di cattivo gusto - aggiunge Rucco - tale polemica nel ricordo di Rossi. Per noi rimane un simbolo, poco meno di un anno prima dalla sua scomparsa l'avevamo nominato cittadino onorario della città. Il suo ricordo resterà indelebile». A Vicenza la statua dedicata a Rossi verrà collocata nell'area esterna allo stadio Menti, nell'ambito di un piano di riqualificazione più ampio, con la creazione di una nuova piazza. Qui il cantiere, per motivi di sicurezza, potrà essere attivato solo a giugno 2022, cioè a campionato di calcio concluso, quando per tre mesi non ci saranno partite.

Da via Schio a largo Paolo Rossi

«Nei mesi scorsi - aggiunge il sindaco - abbiamo proceduto con la nuova intitolazione dell'area, che era "via Schio". Ora si chiama "largo Paolo Rossi" e il numero civico dello stadio e della società del L.R. Vicenza è il 9, ossia il numero di maglia che vestiva Paolo nel Lanerossi alla fine degli anni Settanta. Qui a Vicenza la costruzione della statua a lui dedicata non è seguita dal Comune, ma direttamente dalla famiglia di Rossi che ha preso contatti con un artista. Noi a loro abbiamo chiesto che in questa statua Paolo possa essere raffigurato con la maglia del Vicenza a strisce verticali - ha concluso Rucco - perché quella è l'immagine del calciatore in biancorosso e dei nostri tifosi». 

Il sindaco di Prato è d'accordo

Anche a Prato si sottolinea che non c'è alcuna corsa ad arrivare primi. «Paolo Rossi è patrimonio nazionale e figlio di questa città. Nessuna corsa a chi arriva prima ma un affetto enorme, corale, verso un campione, un uomo, che ha dato tanto a tutti con i suoi gol ma soprattutto con il suo garbo, la sua gentilezza, il suo essere una persona perbene». Così il sindaco di Prato Matteo Biffoni esclude  qualunque sfida con Vicenza - città dove il campione si rivelò al grande calcio - nell'erigere un monumento a Pablito, corsa che peraltro vede prima proprio la città toscana dove il campione era nato il 23 settembre 1956. Lunedì scorso nel quartiere a Prato dove Rossi è cresciuto, Santa Lucia, è stato inaugurato un mezzobusto in bronzo del calciatore, realizzato dall'artista fiorentina Elisa Morucci. La cerimonia si è svolta alla presenza della famiglia di Paolo Rossi, della moglie Federica Cappelletti, di alcuni ex compagni di Nazionale - fra cui i campioni del mondo 1982 Giancarlo Antognoni e Giovanni Galli - e del presidente della Figc Gabriele Gravina. Quest'ultimo, nell'occasione, ha proposto di intitolare a Rossi l'Olimpico, ricorda lo stesso Biffoni, dicendosi però «certo che il nome "Paolo Rossi" sarà su tanti campi sportivi, stadi, statue. E in tutti i cuori, a Santa Lucia come nel resto d'Italia». 

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Il Gazzettino