ALTINO - Un nuovo eccezionale ritrovamento ad Altino, in mezzo alle campagne. A dire il vero, la scoperta risale a inizio anno, prima dell’emergenza Covid, ma la...
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ARCHEOLOGI AL LAVORO
Gli archeologi hanno immediatamente compreso l’eccezionalità della scoperta. In breve tempo, il recupero, nelle vicinanze del tracciato dell’antica via Annia, è stato affidato dalla Soprintendenza, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Veneto, agli archeologi della ditta Malvestio di Concordia Sagittaria, che ha proceduto a un vero e proprio piccolo scavo stratigrafico. Non si trattava solo di una testa ma dell’intera statua. Si tratta di una scultura sostanzialmente integra, che raffigura un personaggio maschile seduto su una roccia, con il busto proteso in avanti e la schiena curva. Con un braccio si sostiene appoggiandosi sulle ginocchia, con l’altro mantiene il colletto della veste, avvolgente e dal raffinato panneggio. Il personaggio indossa inoltre un ampio mantello, che sulla testa assume la forma appuntita del tipico berretto frigio. Sembra triste, perché sta partecipando al dolore per la scomparsa della persona seppellita nel monumento funerario di cui faceva parte. È palese che la scultura, insieme ad altri frammenti ritrovati lì intorno, faccia parte di un monumento funerario. E lo conferma anche la posizione del ritrovamento: lungo l’antica via Annia, come lungo tutte le strade periurbane in età romana, si distribuiva la necropoli della città. È probabile però che abbia avuto delle vicissitudini di crollo e che sia stato trasportato per un po’. Ma il pezzo è di grandi dimensioni, circa un metro, quindi non può aver fatto troppa strada.
«SARÀ ESPOSTO»
«Il pezzo non ha mai lasciato Altino ed è già custodito nel Museo - spiega Bressan -. Stiamo già lavorando nella speranza di poterlo esporre al più presto e di non lasciarlo nei depositi». Due i prossimi passi da parte degli esperti della Soprintendenza e della Direzione regionale Musei: studiare approfonditamente reperto e contesto di rinvenimento, e metterlo a disposizione del pubblico in uno degli spazi espositivi del Museo di Altino, forse già il prossimo autunno. «Questo - recita la nota della direzione regionale musei del Veneto - è infatti, in ultima analisi, lo scopo sia dell’attività di tutela sia di quella di valorizzazione».
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Il Gazzettino