Stanze panoramiche, nuovo rinvio per studiare altri limiti

Stanze panoramiche, nuovo rinvio per studiare altri limiti
VENEZIA - Stanze panoramiche, secondo rinvio. Dopo quello del 6 febbraio causato dall'assenza per influenza dell'assessore Federico Caner, neanche nella seduta di...

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VENEZIA - Stanze panoramiche, secondo rinvio. Dopo quello del 6 febbraio causato dall'assenza per influenza dell'assessore Federico Caner, neanche nella seduta di martedì prossimo del consiglio regionale del Veneto si discuterà la proposta di legge sulle "stanze panoramiche" da realizzare in montagna a più di 1600 metri di altitudine. Motivo: i mal di pancia interni alla maggioranza hanno portato a rivedere il testo. E la giunta si è messa all'opera per preparare, oltre alle modifiche già apportate in commissione, altri due emendamenti.

L'aspetto singolare è che le contrarietà arrivano non solo dall'opposizione, ma dalla stessa Lega: Marzio Favero aveva annunciato il suo no e la bellunese Silvia Cestaro, che del provvedimento dovrebbe essere la relatrice in aula, ha fatto sapere di avere dei dubbi. Dubbi, evidentemente, non ancora fugati, visto che l'argomento è stato depennato dall'ordine del giorno del prossimo consiglio, tanto che martedì la seduta non inizierà come di consueto la mattina, ma nel pomeriggio, e in discussione ci saranno solo mozioni.

LE MODIFICHE

Quali saranno le modifiche al testo? Oltre ad avere già limitato a due per Comune le stanze panoramiche, lasciando comunque ai sindaci la decisione finale, ora si starebbe puntando sugli aspetti ambientalistici. Una delle richieste, infatti, era di non deturpare le Dolomiti per realizzare queste nuove strutture o le strade di accesso. La soluzione sarebbe di collocare le stanze panoramiche a non più di un centinaio di metri da strutture già esistenti e di consentire le opere solo in presenza di una viabilità silvo-pastorale. Tradotto: vicino a un rifugio, e quindi con il sentiero già esistente, si potrebbe intervenire; in mezzo alla sperduta montagna no.

Intanto, l'opposizione protesta. «In commissione avevamo già discusso a lungo», dice Elena Ostanel (VcV), che del provvedimento dovrebbe essere la correlatrice. Gongola Andrea Zanoni (Pd): «Il progetto di legge è sparito dai radar, un dato di fatto che ha il sapore del ripensamento da parte della giunta. Vale la pena rammentare che la petizione online di cui mi sono fatto promotore e che chiede proprio di non proseguire con l'esame del provvedimento ha ormai raggiunto 3.072 firme. Una forte sollecitazione popolare che spero venga ascoltata».

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Il Gazzettino