TREVISO - Telefonate e mail. Poi appelli accorati sui social. E infine la polemica: «Siamo spettatori fidelizzati da decenni, il teatro non può trattarci in questo...
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Anche Maria Paola Maurino non ha dubbi. «Una vera caduta di stile. Possiamo capire che vi siano problemi economici: ma perché non renderci partecipi? Gli abbonati sono un po’ la famiglia del teatro. Invece estromessi del tutto. Una cosa che fa soffrire». Spesso, negli ultimi anni, l’adesione alla stagione è stata un atto di fiducia e la volontà di mantenere aperto il Comunale: «Anche a livello economico, abbiamo sempre cercato di fare la nostra parte per affermare un principio: questo teatro deve vivere, perché questo teatro è l’anima della città. Per questo riteniamo di essere stati traditi ed eclusi: Teatri spa ci deve convocare e illustrarci la situazione. Perché, in fondo, siamo anche noi un po’ soci». Qualche notizia si attendeva per questa settimana: i vertici del teatro sono tutti rientrati dalle vacanze estive. Con evidenza non sono maturate ancora prospettive decisive.
Ed è logico che con tempi così risicati, si tema per il cartellone: difficile impegnare gli artisti senza riscontri contrattuali sicuri. Le difficoltà di cassa sono note: all’appello mancherebbero 500mila euro, necessari a far partire le stagioni di prosa e danza, accanto a lirica e musica che invece sono confermate. I timori sono quindi per prosa e danza: su queste stagioni, che negli ultimi anni hanno preso quota sempre maggiore diventando i segmenti più seguiti si concentra l’attenzione degli abbonati.
Anche l’amministrazione Conte spinge però per trovare una soluzione in tempi rapidissimi: «Non c’è più tempo da perdere: la prossima settimana convocherò una riunione straordinaria con i vertici di Teatri spa - conferma il sindaco - la situazione si deve sbloccare con un po’ di buona volontà da parte di tutti. Noi ci siamo insediati 75 giorni fa, garantiamo il cambio per la stagione 2019-2020 ma chiediamo a Cassamarca un ultimo sforzo per traghettare il Teatro verso il nuovo assetto». Questa settimana dunque a Ca’ Sugana avverrà l’incontro con i vertici di Fondazione Cassamarca. Il Comune di Treviso sta dialogando con la Regione e con il Teatro la Fenice per costruire un nuovo Ente che garantisca qualità e programmazione al Comunale. Nel frattempo si sono palesati anche investitori privati: il loro apporto, considerato essenziale, confligge però con le richieste di programmazione. E su questo il sindaco è stato chiaro: è gradito l’intervento di tutti ma l’amministrazione comunale avoca a sè un ruolo guida. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino