SPINEA - I Carabinieri del Comando Stazione di Spinea hanno arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di “Maltrattamenti contro...
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La condotta molesta e le pesanti minacce risultano aggravarsi sin dal dicembre 2019, l’uomo non si rassegna infatti alla separazione richiesta dalla moglie veneziana. Si va dalle molestie telefoniche – sia con chiamate che con messaggi di testo che diventano sempre più ossessivi anche in orario notturno, quasi sempre inviati nella speranza di riallacciare un rapporto le cui fila si sono irrimediabilmente deteriorate o per ripicca – ad un’azione fisica di disturbo, con pedinamenti, da sotto casa o fuori da luoghi di lavoro, fino a passare alle minacce di passare alle “vie di fatto”.
Il caso era già all’attenzione dei Carabinieri che nelle settimane passate avevano raccolto le segnalazioni e la denuncia della donna, intervenendo anche presso l’abitazione perché si temeva che l’uomo desse seguito alle minacce di morte. Nemmeno il trasferimento dell’uomo presso l’abitazione dei genitori in centro storico a Venezia ha permesso di ottenere una “normalizzazione” dei rapporti.
Un nuovo pedinamento con la macchina, con tentativi di speronamento, ha portato alla richiesta del provvedimento di massima gravità e all’arresto a Venezia con l’esecuzione della misura cautelare, evidentemente l’unica efficace, nei confronti dell’uomo che aveva così ridotto la moglie in un regime di semi-terrore, condito con minacce telefoniche e persecuzioni.
Le manette ai polsi del veneziano sono scattate nella serata di ieri, quando è stato intercettato a casa dei genitori, con successiva messa a disposizione del Magistrato, dai Carabinieri di Spinea supportati su Venezia dal personale dei Natanti.
Si rinnova ancora una volta l’invito, nel caso di sussistenza o di conoscenza di episodi del genere, a segnalarli immediatamente alle Forze dell’Ordine, prendendo contatti con le Stazioni Carabinieri o chiamando il “112”; solo in tal modo si riuscirà a prevenirne le conseguenze, attivando le necessarie misure di tutela nei confronti delle vittime. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino