Trieste. Non si rassegnava alla fine della loro storia: aggressioni fisiche e verbali contro l'ex compagna, anche davanti al filgioletto

Trieste. Non si rassegnava alla fine della loro storia: aggressioni fisiche e verbali contro l'ex compagna, anche davanti al filgioletto
TRIESTE -  Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, un 55enne senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato dai...

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TRIESTE -  Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, un 55enne senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine è stato arrestato dai Carabinieri della Stazione di Miramare. Le violenze di cui è accusato sarebbero iniziate da diversi mesi, la vittima è la ex compagna di 38 anni. L’uomo era già stato raggiunto, pochi giorni prima dell’arresto, dell’ammonimento del Questore di Trieste, per un episodio di lite con la donna avvenuto in un bar, che si inseriva in un contesto di aggressioni sia fisiche che verbali che andavano avanti da diversi mesi e che la vittima non aveva mai denunciato, avvenute anche alla presenza del figlio minore che la donna ha avuto da una precedente relazione.

I Carabinieri, allertati dalla segnalazione avvenuta al 112 per una lite in ambito familiare, hanno subito inviato le pattuglie più vicine che hanno bloccato l’uomo prima che potesse aggredire la malcapitata. Anche alla presenza dei militari infatti ha continuato ad inveire contro la donna minacciandola di morte; di fatto l’uomo non si rassegnava alla fine della relazione sentimentale e pur avendo lasciato da giorni l’abitazione presso cui convivevano, vi era tornato nel tentativo di parlare con la donna.

L’Autorità Giudiziaria e l’Arma dei Carabinieri cogliono l’occasione per sottolineare l’importanza di segnalare e denunciare immediatamente tali episodi.  Chiamare il 112 per richiedere l’aiuto delle forze dell’ordine, recarsi in qualsiasi caserma dell’Arma dei Carabinieri o commissariato di Polizia per denunciare. Se si è feriti chiamare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso. Chiamare il numero di pubblica utilità 1522, rivolgendosi ad un centro antiviolenza.Solo attraverso la segnalazione si possono infatti attivare tempestivamente e in maniera immediata le azioni più utili per proteggere le vittime.

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Il Gazzettino