Treviso. Minacce di morte alla ex, rinviata ancora l'estradizione del pompiere stalker

L'auto bruciata sotto casa della barista 23enne che ha denunciato l'ex compagno
TREVISO - Nuovo rinvio per l’estradizione di Daniel Ionut Neculae, il pompiere romeno di 37 anni che il 29 marzo scorso era stato arrestato, in esecuzione di un mandato...

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TREVISO - Nuovo rinvio per l’estradizione di Daniel Ionut Neculae, il pompiere romeno di 37 anni che il 29 marzo scorso era stato arrestato, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo, per scontare una condanna di oltre dieci anni per reati commessi in Romania che vanno dal furto aggravato al favoreggiamento della prostituzione. A Treviso è indagato per stalking nei confronti della sua ex ragazza: era stata lei, una barista di 32 anni, a denunciarlo dopo una lunga serie di minacce di morte intervallate dal rogo doloso della sua auto, data alle fiamme nel parcheggio del palazzo dove abita, a due passi dallo stadio Tenni. La legale dell’uomo, l’avvocata Giovanna De Rosa, ha presentato ai giudici della Corte d’Appello di Venezia una serie di istanze in merito alla richiesta di estradizione, motivo per cui il pronunciamento dei giudici è stato aggiornato al prossimo 11 maggio.


L’ISTANZA

L’avvocata De Rosa, dopo aver richiesto la traduzione del mandato d’arresto europeo, ha formulato altre due richieste. La prima riguarda l’invio da parte delle autorità romene della sentenza di condanna di Neculae: secondo la difesa, essendo stata pronunciata in assenza dell’imputato (che dice non esserne a conoscenza, ndr), potrebbe essere nulla. La seconda riguarda invece le condizioni in cui, qualora fosse dato il via libera all’estradizione, Neculae verrebbe detenuto nel suo Paese. Ovvero se le carceri romene abbiano i requisiti europei in merito al rispetto dei diritti umani. I giudici, accolte le istanze del legale, hanno quindi emesso un’ordinanza rivolta all’autorità giudiziaria romena affinché risponda all richieste della difesa.


LE POSSIBILITÀ

Neculae, ieri mattina, ha inoltre costretto la corte a una sospensione di circa un’ora perché non era in grado di decidere se opporsi o meno all’estradizione. Per poi affermare di voler scontare la pena in Italia. Le possibilità che si aprono, a questo punto, sono due: potrebbe scontare la condanna in Romania o rimanere nel nostro Paese per presenziare a un eventuale processo per gli atti persecutori nei confronti dell’ex compagna. Nel primo caso, qualora fosse condannato in via definitiva, sarebbe destinatario di un nuovo mandato d’arresto europeo.

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Il Gazzettino