Pordenone, sessanta messaggi al giorno all'amica anche con profili falsi, lo stalker: «Era l'unica che mi capiva»

Non si era reso conto di aver logorato la ragazza con i suoi messaggi sempre più pressanti

Pordenone, fermato stalker 21enne
PORDENONE - Decine di messaggi, anche sessanta in un giorno, spesso a sfondo sessuale e con un linguaggio triviale. Dopo aver umiliato, anche nella sfera più intima, e...

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PORDENONE - Decine di messaggi, anche sessanta in un giorno, spesso a sfondo sessuale e con un linguaggio triviale. Dopo aver umiliato, anche nella sfera più intima, e molestato l'ex compagna di classe, un 21enne della provincia di Pordenone è stato sottoposto a misura cautelare. A chiedere al gip Rodolfo Piccin di intervenire per tutelare la ragazza è stata la Procura di Pordenone. Il giudice ha imposto al giovane, indagato per l'ipotesi di stalking, il divieto di comunicazione e di avvicinamento alla vittima. Ieri il 21enne ha affrontato l'interrogatorio di garanzia (a difenderlo è l'avvocato Alberto Fenos) fornendo alcune spiegazioni. Non si era reso conto di aver logorato la ragazza con i suoi messaggi sempre più pressanti. Sostiene che le scriveva perché da lei ha sempre avuto comprensione.


I MESSAGGI
Sarebbe l'unica che lo capisce, eppure la sta tormentando da mesi sui social. La ragazza si è tutelata presentando denuncia e un anno fa, a fine dicembre, la perquisizione disposta dall'autorità giudiziaria ha messo fine allo stillicidio di post. Sembra tutto risolto, la giovane donna aveva ritrovato la serenità, ma a giugno il ragazzo ha ricominciato a farsi vivo utilizzando profili falsi. Tra i due non c'è mai stata alcuna relazione sentimentale, erano semplicemente compagni di classe e una volta conclusi gli studi non si sono più frequentati. Non hanno neanche i rispettivi numeri telefonici a disposizione: tutto è avvenuto sui social, contatti virtuali che si sono trasformati in un assedio spaventando la ragazza, che ha cominciato a temere per la propria incolumità e si è rivolta alle forze dell'ordine.


LA PREVENZIONE


Lo stalking sul web è più diffuso di quanto si creda e l'attività della Polizia postale, che ieri in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne ha organizzato workshop sul tema della violenza online nelle scuole primarie e secondarie per aiutare bambini e ragazzi ad affrontare i temi della educazione digitale e della sicurezza sul web. In primo piano il tema del revenge porn, sexting e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse a un uso distorto delle tecnologie. A livello nazionale nel 2021 sono stati trattati 203 casi di stalking attraverso l'uso della rete (151 nel 2020), con un incremento del 34%. Il 75% delle vittime sono state donne (137 adulte e 15 minorenni). Ci sono stati 706 casi di molestie online (+33%), di cui il 65% delle vittime era una donna (415 adulte e 44 minorenni). La vendetta pornografica ha toccato i 265 casi (+110%), con le donne a rappresentare il 79% delle vittime. In aumento anche il sextortion, che colpisce soprattutto gli uomini, e lo scorso anno è aumentato per quanto concerne le donne (194 casi, +28%). In Friuli Venezia Giulia le percentuali rispecchiano quelle nazionali. I casi di sextortion nel triennio sono stati 50, con tre minorenni tra le vittime. Aumenta anche il cyberbullismo, che però incassa soltanto 6 denunce. La dirigente regionale Manuela De Giorgi ieri ha ricordato l'importanza delle iniziative di sensibilizzazione su una delle «più devastanti violazioni dei diritti umani: la violenza di genere in tutte le sue forme, partendo da quella fisica che lascia segni tangibili sino ad arrivare a quella più subdola, la violenza psicologica. È fondamentale promuovere una cultura non discriminatoria soprattutto nelle nuove generazioni per superare stereotipi e pregiudizi».
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Il Gazzettino