Terrorizza la vicina di casa e rende la sua vita un incubo, poi tenta di investirla con l'auto e sparisce nel nulla. L'epilogo due anni dopo in aeroporto

Terrorizza la vicina di casa e rende la sua vita un incubo, poi tenta di investirla con l'auto e sparisce nel nulla. L'epilogo due anni dopo in aeroporto
VENEZIA - Aveva trasformato in un incubo la vita della sua vicina di casa. Tanti gli episodi violenti denunciati dalla donna, il più grave di questi quando nel 2020 quando...

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VENEZIA - Aveva trasformato in un incubo la vita della sua vicina di casa. Tanti gli episodi violenti denunciati dalla donna, il più grave di questi quando nel 2020 quando quell'uomo, un 57enne moldavo residente a Padova, aveva tentato di investirla con la propria auto. Un inferno durato per due anni, dal 2019 al 2020. Alle denunce erano seguite varie misure cautelari: obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e divieto di avvicinamento alla persona offesa. Il problema è che si erano rivelate tutte inefficaci anche perché quello stalker continuava ad abitare alla porta accanto della sua vittima. A quel punto, però, era partito il processo per atti persecutori che aveva portato, nel 2021, a una condanna del tribunale di Padova a otto mesi di reclusione. Da allora, però, era sparito nel nulla. Nei giorni scorsi, l'uomo è stato intercettato dalla polizia aeroportuale di Tessera agli arrivi: di ritorno in Italia da un volo internazionale, infatti, il 57enne è finito nella rete dei controlli antiterrorismo dell'aeroporto Marco Polo (particolarmente intensificati, nelle ultime settimane, a causa dell'inasprirsi del conflitto israelo-palestinese: solo qualche giorno fa, lo scalo lagunare era stato attaccato dagli hacker di "Mysterious team Bangladesh", che agiscono sotto l'ombrello dei pirati informatici di "Ghost of Palestine"). Una volta identificato, è emerso l'ordine di carcerazione a suo carico e quindi la polizia l'ha arrestato e portato in carcere a Venezia.

I CONTROLLI

Un'operazione che si somma al consuntivo dei controlli della polizia di frontiera nell'ultima settimana all'aeroporto Marco Polo. Sono stati eseguiti, infatti, in seguito a queste verifiche, diversi respingimenti. Uno nei confronti di un cittadino georgiano, inammissibile in Italia, rimpatriato sabato. Barriere alzate anche per tre donne moldave, sprovviste di documenti e «mezzi di sostentamento» per giustificare l'ingresso sul territorio nazionale. Queste ultime tre sono state reimbarcate domenica sera su un volo diretto a Iasi (Romania), città da cui erano partite per atterrare a Venezia.


Una settimana fa era stato fermato un uomo che doveva scontare due anni di carcere in base a una sentenza di undici anni fa. Anche lui cittadino moldavo, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Rovigo nel 2011, per reati commessi (furti e false attestazioni a pubblico ufficiale) fra il 2007 e il 2009. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino