Polemica sullo stadio: «Enormi investimenti, per il Pordenone, e intanto si taglia la sanità»

Attacco frontale del Pd: «Ingenti somme per opere nate già sovradimensionate. E ora si parla di una ulteriore struttura proprio per la squadra pordenonese. Questi non sono aiuti allo sport giovanile e dilettantistico»

Lo stadio del calcio di Fontanafredda
FONTANAFREDDA - «Noi continuiamo a pensarla diversamente». Il Pd di Fontanafredda torna sugli investimenti che in queste settimane si stanno concretizzando su...

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FONTANAFREDDA - «Noi continuiamo a pensarla diversamente». Il Pd di Fontanafredda torna sugli investimenti che in queste settimane si stanno concretizzando su stadio Tognon e Cittadella dello sport, mentre in altri settori, sanità in primis, si taglia e si razionalizza. Tema già oggetto di confronto nell'ultimo consiglio comunale tra la capogruppo Adriana Del Tedesco e il sindaco Michele Pegolo, in occasione della variante al piano triennale delle opere pubbliche. «La perplessità è dovuta alle ingenti somme di denaro destinate ad opere nate già sovradimensionate per la nostra realtà ben oltre 40 anni fa. Ora, a quanto pare, diventeranno delle fantastiche strutture che costeranno però, non solo in termini di costi iniziali, ma anche in future manutenzioni, ammodernamenti e adeguamenti, con cifre altrettanto impegnative a carico della collettività. Le finalità delle opere di adeguamento del Tognon - prosegue il Pd -, non sono quelle generiche di aiutare lo sport dilettantistico giovanile, motivo sostanzialmente condivisibile per un utilizzo di fondi pubblici, bensì quelle di sostenere la squadra dei professionisti del Pordenone Calcio. E non è neppure un problema di campanile, perché sarebbe anche logico poter condividere una struttura a meno di 10 km di distanza. Ciò che non è condivisibile è l'uso apparentemente ovvio di fondi pubblici, anche se provenienti da stanziamenti diversi, regionali, comunali, Pnrr o altro, per sostenere le necessità di una squadra professionistica».

LE DOMANDE


Alla luce anche del progetto di uno stadio proprio per il Pordenone calcio nella zona del Paradiso, il Pd si chiede: «Ha senso avere due stadi, entrambi adeguati ai campionati nazionali, in meno di 10 km? Come verrà finanziato il nuovo stadio e ha senso per una città di 50mila abitanti consumare ancora suolo e cementificare, e che ne sarà poi dello stadio di Fontanafredda? Chi finanzierà le spese di manutenzione?». «In ambito sanitario - sottolineano i vertici del Pd - la distanza di 15 km tra Pordenone e Sacile ha giustificato la razionalizzazione e la conseguente chiusura dell'ospedale liventino. Siamo a corto di strutture come le Rsa per i nostri anziani, gli asili nido sono più graditi se privati, le case di risposo si commissionano favorevolmente agli imprenditori che ne fanno un fiorente settore - ancora il Pd -, la nostra sanità pubblica regionale, ormai al collasso nel pordenonese, sta dirottando molta utenza ai vari poliambulatori, che peraltro convenziona e sostiene in gran parte con propri fondi, oppure direttamente fuori regione, mentre la nostra politica pare non discostarsi sostanzialmente dal vecchio principio degli antichi romani che al popolo bastava dare panem et circenses». «È come essere sul Titanic, distratti dalle feste danzanti mentre incombono gli Iceberg, quello energetico ed ambientale, quello economico e sociale con debito pubblico alle stelle, quello sanitario ed il tutto entro la cornice di una guerra in piena Europa e di un rischio nucleare alle porte, che vorremmo tanto poter evitare. Pensiamo che compito di tutte le amministrazioni pubbliche sia quello di vagliare in maniera più realistica la ricerca e la messa a disposizione dei fondi disponibili a livello sovra-comunale, portando a casa quello che può essere veramente investito in termini di crescita del capitale umano presente nel territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino