Cambia pelle e nome lo stadio Euganeo: in pole position l'intitolazione a Puggina

Disegno progettuale del "nuovo" Euganeo: cambierà anche nome
PADOVA - A ottobre al via i lavori del nuovo stadio e palazzo Moroni vuole cambiare il nome all’impianto di via Rocco. Salvo sorprese, alla fine, l’Euganeo...

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PADOVA - A ottobre al via i lavori del nuovo stadio e palazzo Moroni vuole cambiare il nome all’impianto di via Rocco. Salvo sorprese, alla fine, l’Euganeo dovrebbe essere ribattezzato “Stadio Marino Puggina”. Dell’attuale struttura inaugurata nel 1994 e mai troppo amata dai tifosi, alla fine non rimarrà neppure il nome. L’assessore allo Sport Diego Bonavina, infatti, si è dato un obiettivo preciso: quando, nell’autunno del 2021 sarà ultimato il primo stralcio del progetto, sarà necessario cambiare anche il nome dell’Euganeo. Un nome che, oggettivamente, non ha portato troppa fortuna ai biancoscudati. Anche se sulla questione Bonavina rimane abbottonatissimo, a quanto pare di capire, il Comune magari dopo aver promosso un sondaggio informale tra i tifosi, sarebbe intenzionato a ribattezzare l’impianto di via Nereo Rocco. Come accade per il premio Strega, su tavoli che contano di palazzo Moroni – in questo caso quello del sindaco Sergio Giordani e quello di Bonavina – sarebbe già arrivata una cinquina di nomi. Cinquina che vede un super favorito, ovvero l’ex presidente del Calcio Padova Marino Puggina (morto poco più di un mese fa) che, tra le altre cose, nel 1994 inaugurò assieme alle altre autorità l’Euganeo.


LA SCALATA ALLA A
Puggina, poi, portò i biancoscudati dalla serie C alla A. In lizza ci sono anche Sant’Antonio (in questo caso la struttura si chiamerebbe Stadio Del Santo), Nereo Rocco (ipotesi difficilmente praticabile perché si rischia di creare un doppione con Trieste), il conduttore radiofonico, per tanti anno voce ufficiale del Calcio Padova, Gildo Fattori e, infine, Lello Scagnellato , uno del “panzer” di Rocco. In attesa dell’ufficializzazione del nuovo nome, a palazzo Moroni non si vuole perdere tempo. Giovedì scorso, infatti, Bonavina ha fatto approvare in giunta il progetto esecutivo di quello che, ormai, si può definire l’ex Euganeo. Progetto che ha anche incassato il via libera del Coni. Un intervento che, complessivamente, vale 5.8 milioni di euro. Di questi 2 milioni arrivano dal Bando periferie, 3 milioni da Credito sportivo e 800.000 euro dalla Fondazione Cariparo. «Salvo imprevisti – ha spiegato ieri Bonavina – entro metà luglio verrà pubblicato il bando e per ferragosto dovrebbero arrivare le offerte da parte delle imprese. I cantieri, invece, dovrebbero aprirsi entro ottobre e durare circa un anno». Lavori che, per forza di cos, dovranno svolgersi durante il campionato. A rendere le cose più semplici ci sarebbe il fatto che molte partite potrebbero tenersi, almeno fino a fine anno, a porte chiuse. Il fatto che anche il Campodarsego dovrà giocare all’(ex) Euganeo potrebbe, invece, complicare un po’ l’organizzazione del cantiere.

ADDIO PISTA DI ATLETICA

Ma cosa prevede il progetto su cui ha lavorato per oltre un anno Bonavina? Come prima cosa, verrà eliminata la pista di atletica. Attualmente, poi, la curva sud dista dalla porta circa 60 metri. Nel progetto realizzato dall’architetto Giulio Muratori, a lavori finiti, la distanza scenderà a 6 metri, 10 volte in meno. Curva sud che avrà una capienza di 3.330 spettatori. Non solo. La nuova tribuna sarà incorniciata da una struttura semiovale e collegata ai settori ovest ed est da due moduli all’interno dei quali troveranno posto un bar, un ristorante e i servizi igienici. L’altra novità riguarda le barrire poste tra il campo di gioco e gli spalti. Barriere che, attualmente sono alte 2.2 metri e realizzate in plexiglass. Quelle del nuovo stadio, invece, saranno uguali a quelle del Nereo Rocco di Trieste: in vetro e alte appena un metro e 10. Una soluzione che permetterà di recuperare i posti a sedere più vicini al campo, attualmente non sono utilizzabili. Sono previste anche due nuove palestre, una sarà dedicata al basket, mentre l’altra avrà una destinazione polifunzionale. E’ prevista anche la realizzazione di ben 9 ascensori. In questi giorni sono in corso anche delle trattative tra il Comune e un paio di aziende che sarebbero interessate a sostenere i costi della curva Nord e relativo impianto al coperto dedicato all’arrampicata libera.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino