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VENEZIA - Anche il contratto d'affitto tra la Ipab ed Elena ed Elisabetta Tramontin, eredi del più importante squero di Venezia, potrebbe finire sotto la lente di ingrandimento dei militari del nucleo di polizia Economico e Finanziario della guardia di finanza di Venezia, che da settimane sta indagando.
Nei giorni scorsi infatti i finanzieri hanno fatto una nuova visita nella sede dell'Ipab per acquisire nuova documentazione che riguardasse l'intera attività. Un faro, quindi, potrebbe essere acceso anche sulla locazione concessa alle figlie di Roberto Tramontin. E da qui all'eventuale contratto successivo di subaffitto che avrebbe scatenato la questione. Contratto rispetto al quale tuttavia l'Ipab ha sempre garantito la regolarità.
LA BATTAGLIA
Ma la battaglia che vede coinvolti gli eredi della famiglia e i due maestri d'ascia Silvia Scaramuzza e Francesco Stenghel, arriva anche alla politica. A renderlo noto è Giuseppe Saccà, consigliere comunale del Pd, che spiega: «Sicuramente faremo qualcosa per capire cos'è successo, ma l'Ipab è regionale, quindi posso assicurare che come Pd ci muoveremo nelle sedi opportune, con atti ispettivi per fare chiarezza».
D'accordo con Saccà è anche Deborah Onisto, consigliera di maggioranza: «I due maestri d'ascia sono un valore aggiunto, sarebbe un dispiacere perdere queste due figure. Serve però chiarezza, bisogna capire se siano stati ignari della loro posizione irregolare o meno, e se ci sia un uso improprio». Il consigliere del Pd continua: «Lo squero è un bene pubblico, se ci fossero operazioni poco chiare, sarebbe opportuno accendere i riflettori, anche perché saranno loro a costruire le mascarete per la Storical'area deve esser sotto controllo». Anche Onisto prosegue: «Mi spiacerebbe perdere le due figure che si sposano bene con lo squero. Spero siano ignari e in buonafede nella permanenza, mentre se chi ha la titolarità, per di più data con il beneficio di intervento di più consiglieri, avesse tradito la fiducia, questo sarebbe uno smacco sia per la città che per l'istituzione».
L'ISTITUZIONE VENEZIANA
A chiarire una parte della questione è Luca Segalin, presidente dell'Ipab: «L'Istituzione Veneziana aveva dato la disponibilità al rinnovo del contratto alle figlie di Roberto Tramontin che avevano manifestato l'intenzione di continuare l'attività del padre. Tale iniziativa sostenuta dall'amministrazione comunale ricevette anche il plauso del presidente della Regione Luca Zaia. Tuttavia Istituzione Veneziana non è a conoscenza dei rapporti tenuti dalle intestatarie del contratto con le maestranze che operano nella struttura e da loro stesse individuate (lavoro dipendente, affitto ramo d'azienda, etc.), dal momento che la sublocazione dell'immobile è espressamente vietata nel contratto di locazione e l'ente non ha ricevuto alcuna comunicazione formale al riguardo». A concludere è Sara Arco, del Pd della municipalità: «In una città che ogni giorno perde un pezzo di memoria storica, oltre che residenti, è compito degli amministratori locali aiutare chi, continuando la tradizione, collabora alla sopravvivenza della città stessa».
Il Gazzettino