La marea porta via le tavole alla storica "fabbrica" delle gondole

Squero San Trovaso. L'acqua alta porta via le tavole alla storica "fabbrica" delle gondole
VENEZIA - Preziosissime tavole di olmo, ciliegio, tiglio, mogano, larice, strappate dalla furia dell'acqua e del vento e finite in canale, sulle fondamenta e persino sui...

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VENEZIA - Preziosissime tavole di olmo, ciliegio, tiglio, mogano, larice, strappate dalla furia dell'acqua e del vento e finite in canale, sulle fondamenta e persino sui ponti. È quanto è accaduto la notte della grande acqua del 12 novembre scorso allo Squero di San Trovaso, la storica «officina delle gondole» nel sestiere di Dorsoduro.


Per cercare di recuperare almeno una parte del prezioso legname è partito un appello via social con la richiesta di segnalarne la presenza agli squerarioli. E qualcuna è stata ritrovata. «Sono sparite come stuzzicadenti», racconta Alberto Della Toffola, figlio del titolare, che con altre tre persone porta avanti l'antica arte della gondola. «Erano assi molto grandi - ha proseguito - da 4 a 6 metri, spesse da 3 a 8 centimetri, stagionate e quindi difficili da trovare. Ci servono per costruire e riparare le barche, e ne abbiamo perse una trentina».

Alberto quella notte era da solo all'interno dello squero: «Sono arrivato poco prima della tempesta, ho visto 'partirè le assi e ho cercato di salvarne qualcuna ma è stato quasi subito impossibile. Ne ho fermata qualcuna delle più grandi poi mi sono dovuto chiuder dentro». Tante le telefonate di avvistamento, e Alberto si è messo a caccia del legno disperso: oggi ha riportato a casa sei assi: «Sono finite alla Salute, sul Canal Grande, addirittura sopra un ponte. Oggi sono andato a prenderne una grande, l'ho dovuta trainare di peso perché in barca non ci stava» Oltre alla perdita del legname, la mareggiata ha danneggiato una gondola che era in costruzione, mentre altre sono in manutenzione. Fino a ieri lo squero era inagibile, oggi che ha riaperto ha accolto due gondole che l'acqua alta ha 'bucatò e fessurato: «Di solito non le prendiamo - ha concluso Della Toffola - ma le abbiamo accettate lo stesso, vista la situazione».
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Il Gazzettino