Spritz da zona gialla, il comandante dei vigili: «Chiudere i luoghi della movida»

L'assembramento di sabato in fondamenta degli Ormesini a Venezia
VENEZIA - È un contropiede mortifero, di quelli destinati a segnare la storia di questa seconda uscita dal tunnel del lockdown. Perché di fronte a una zona...

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VENEZIA - È un contropiede mortifero, di quelli destinati a segnare la storia di questa seconda uscita dal tunnel del lockdown. Perché di fronte a una zona gialla letta dai più come un salvacondotto per tornare alle abitudini di un anno fa (quando la pandemia era questione di fantascienza) la polizia locale di Venezia passa al contrattacco e propone la chiusura delle zone più a rischio. La mossa è stata data dal sabato di festa nei luoghi più sensibili alla movida: giovani assembrati con (qualche) mascherina a coprire la bocca arrivati nella città d’acqua anche da Padova e Treviso per festeggiare un Carnevale che ufficialmente inizia solo sul web. Ma che sabato, nei luoghi nevralgici, ha vissuto le solite dinamiche di un qualunque fine settimana veneziano. A tal punto che il prefetto Vittorio Zappalorto ha invocato una nuova zona rossa di quelle pesanti.


CHIUSO NEL WEEKEND
«Certi comportamenti non li possiamo più tollerare - chiarisce all’indomani del sabato di ordinario spritz, il comdante della polizia locale, Marco Agostini - In vista del prossimo fine settimana proporremo al sindaco, all’assessore alla Sicurezza e a quello al Commercio l’interdizione ad alcune aree di Venezia e Mestre». Nel mirino del comandante della polizia locale ci sono finiti la fondamenta dei Ormesini a Venezia e Riviera XX settembre a Mestre, già protagonista a metà gennaio di una sfilata delle forze dell’ordine per disperdere duecento ragazzi che si erano trovati all’aperto all’ora dell’aperitivo.


«L’ordinanza che intendo firmare - continua Agostini - prevede che siano interdette al pubblico queste zone dal venerdì alla domenica sera perché alcuni bar andrebbero veramente chiusi. In altre zone si può pensare a modulare il servizio dei locali, magari impedendo durante l’apertura di fare servizio d’asporto e spingere soltanto verso il servizio dei clienti seduti ai tavoli. Le multe servono a poco: sabato ne abbiamo date una decina a chi era in strada o in calle senza rispettare le misure anti-coronavirus, ma c’è gente sconsiderata in giro e non si può pensare che noi agenti, in strada, possiamo stare lì solo a fare presenza: se vediamo qualcosa che non va, lo puniamo. Non è neanche un problema di uomini, li abbiamo e li possiamo mettere tutti in servizio come con il Carnevale. Ora basta».


LOCKDOWN DURO
Sulla stessa scia il prefetto di Venezia, Zappalorto. Le immagini di ragazzi ammassati davanti ai locali sabato pomeriggio soni state l’ennesima goccia. «Penso che ci meritiamo il lockdown totale e basta -taglia corto il prefetto - Finché questa misura c’è, la gente sta al proprio posto ed è rispettosa, come successo a Natale e i risultati nei contagi si vedono. Quando si molla un attimo, succede questo. Pensiamo e ci comportiamo come fosse tutto finito e allora l’unica maniera è quella di chiudere tutto e allora non si può aprire con questa mentalità. È giusto l’atteggiamento rigoroso e penalizzate, non riusciamo a contenerci e stare entro certi limiti». Per il prefetto ecco che quindi «l’unica maniera per portarci fuori dalla pandemia è la chiusura almeno finché non saremo vaccinati al 50%». Il prossimo weekend però potrebbe cambiare qualcosa se la polizia locale firmasse l’ordinanza anti-movida: «È un tentativo da fare, legittimo, ma secondo me non riusciamo a fare andare giù l’indice - conclude Zappalorto - perché così facendo si sposta il problema». Chiara l’antifona: bene l’idea, ma se il Comune decidesse di stringere ancora le maglie, sarebbe solo un bene. 


Vedremo.

 

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Il Gazzettino