BATTAGLIA TERME - Entrato nella sala mensa della cooperativa sociale dalla quale avrebbe dovuto fare le valigie, ha dato in escandescenze e colpito con una spranga di ferro...
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IL PROVVEDIMENTO
A scatenare la sua rabbia, il provvedimento della Prefettura che lo escludeva dalle misure di accoglienza previste dalla legge per i richiedenti asilo e ne disponeva l’allontanamento dalla struttura. Una decisione che l’autorità prefettizia aveva preso a seguito del suo arresto per spaccio di droga. Alla metà di marzo, quand’era ospite in un ostello di Torreglia gestito dalla stessa cooperativa, era stato fermato a Padova in aperta violazione delle disposizioni anti Covid che vietavano di uscire dal Comune di residenza. Sottoposto a perquisizione, gli erano stati trovati addosso 45 grammi di marijuana. Il giudice, convalidato l’arresto, ne aveva disposto il rientro a Torreglia a causa dell’emergenza virus che ne impediva la carcerazione. Come diretta conseguenza, la prefettura aveva stabilito che il giovane africano, nel frattempo trasferito a Battaglia, non potesse più godere dei benefici di legge, in attesa che la sua richiesta venisse presa in esame. L’iter però era rimasto bloccato nel periodo in cui le misure anti Coronavirus più rigide erano in vigore. Solo nei giorni scorsi, quindi, gli era stato notificato il provvedimento.
LA REAZIONE
Ma quell’ordine, evidentemente, Abu Jimod non aveva alcuna intenzione di eseguirlo. Da qui, la sua furibonda reazione. Fatta irruzione della sala con la spranga in mano, per prima cosa Jimod ha iniziato a inveire contro tutti in presenti, minacciandoli e insultandoli. Poi ha del tutto perso il controllo cominciando a colpire con forza il bancone con il pesante corpo contundente e mandandone in frantumi il plexiglas di protezione. I militari dell’Arma della locale stazione, intervenuti a seguito dell’allarme dato dal personale della cooperativa, sono però alla fine riusciti a ridurlo a più miti consigli. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino