Spopolamento di Venezia, segnali di lieve ripresa dall'inizio dell'anno

VENEZIA Il conferimento del premio Europa nostra Awards 2018 a Palazzo Ducale
VENEZIA - «Contrariamente a quanto viene comunemente detto, abbiamo dati che ci dicono che è in atto una lieve controtendenza allo spopolamento: si tratta di nuovi...

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VENEZIA - «Contrariamente a quanto viene comunemente detto, abbiamo dati che ci dicono che è in atto una lieve controtendenza allo spopolamento: si tratta di nuovi veneziani che scelgono la città come luogo in cui vivere e lavorare. Così come nell’arte, con le sue sovrapposizioni e mescolanze, c’è a Venezia un continuo rimescolamento».  Così la vicesindaco Luciana Colle, ieri mattina, ha sbalordito i presenti della Sala del Piovego di Palazzo Ducale, dove era in corso la consegna del premio “Europa Nostra Award 2018” attribuito ai Comitati privati per la Salvaguardia di Venezia “per la dedizione che i componenti riservano alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale veneziano”.


In effetti dalla fine del 2017 al 30 aprile 2018 l’ufficio statistica di Ca’ Farsetti ha registrato un saldo positivo di 69 unità tra chi se n’è andato e chi è arrivato. Di questi 60 sono nel cuore della città ovvero San Marco, Castello e Cannaregio, gli altri 9 tra Giudecca, Santa Croce, San Polo e Dorsoduro.
La notizia ha fatto da contrappunto all’intervento di Rossana Bettinelli, componente italiana del Board di Europa Nostra dal 2010, architetto esperta nel campo del restauro architettonico e di rigenerazione urbana, che aveva appena parlato delle difficoltà di Venezia, del rischio di spopolamento e della proposta che è stata accolta in Svizzera con un referendum per non far superare del 20 per cento la quantità di seconde case nelle città storiche, che potrebbe essere una provocazione non praticabile a Venezia, ma anche un’occasione di riflessione per la città.
Ma Bettinelli ha anche parlato della particolarità di questo premio, che stava a cuore alla Soprintendente Emanuela Carpani che ha sostenuto la candidatura dei comitati privati, proprio per il modello di collaborazione tra pubblico e privato che si è consolidato in cinquant’anni di attività e che rappresenta un unicum al mondo. I tecnici della Soprintendenza, infatti, forniscono la loro preziosa consulenza a chi svolge i restauri e li paga grazie a donazioni e ricerca costante di sponsor, in modo da garantire interventi che siano perfettamente rispettosi dei manufatti.
E quando è stata tracciata la storia di questo percorso sempre in salita, era impossibile non soffermarsi sulla figura di Lady Frances Molineux Clarke, presidente onorario di Venice in Peril Found, “mamma” ideale di questo gruppo di coraggiosi mecenati dell’arte. E che ha strappato un lunghissimo, caloroso e commosso applauso.

Parole di encomio per l’attività anche da parte del segretario generale di Europa Nostra, Sneska Quaedvlieg Mihailovic che con tono ottimista ha ricordato l’importanza di parlare in termini positivi «di quanto di buono viene fatto a Venezia».
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Il Gazzettino