Carabinieri e cani antidroga tra gli studenti della scuola professionale del Villaggio del fanciullo. Ieri mattina il blitz ha colto di sorpresa i ragazzi. Alle 10, quando...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'EMERGENZA
Ad accorgersi che prima di far lezione nei laboratori qualche studente fumava spinelli, sono stati i docenti e la psicoterapeuta della scuola. Il direttore formativo Annalisa Isdraele Romano non ha trascurato il problema, anzi, si è confrontata con il comandante della stazione dei carabinieri di Pordenone, il maresciallo maggiore Mirko Moras. Che fare? Al Villaggio del fanciullo ci sono 250 ragazzi (di cui 30 femmine) che seguono sei indirizzi: motorista, grafico, agroalimentare, autocarrozziere, audio-luci e conduttore macchine utensili. Nei laboratori si lavora con attrezzi e macchinari, assumere droghe prima della lezioni è pericoloso, la mancanza di concentrazione potrebbe essere all'origine di infortuni. Da qui la decisione, da parte dei vertici della scuola, di intervenire.
IL SEGNALE
«Quello di ieri - spiega la dirigente - è stato un segnale forte di prevenzione, che noi vorremmo fare a 360 gradi con interventi formativi che coinvolgeranno gli stessi docenti e conferenze con gli studenti sia sul problema della droga sia sul bullismo». L'obiettivo è quello di coinvolgere anche le famiglie, perchè troppe volte la piaga della droga è stata scaricata sulla scuola. «Le famiglie devono sapere che i ragazzi sono in un luogo sicuro - prosegui Isdraele Romano - Siamo tutti al servizio del territorio, ma accanto a docenti e forze dell'ordine devono esserci anche le famiglie».
LA COLLABORAZIONE
La speranza è che le famiglie facciano più attenzione sulle frequentazioni dei figli e sui loro comportamento. «Serve un'alleanza che coinvolga tutte le parti - auspica la dirigente della scuola - Soltanto in questo modo si riuscirà ad arginare il fenomeno, per debellarlo bisogna invece lavorare più profondamente». Il blitz di ieri è soltanto un primo passo. Seguiranno incontri con i carabinieri in cattedra a spiegare i rischi derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino