Nove consiglieri dal notaio, cade la giunta di Spinea. Dopo Portogruaro, un altro comune avrà il commissario

Nove consiglieri dal notaio, cade la giunta di Spinea. Dopo Portogruaro, un altro comune avrà il commissario
SPINEA - E alla fine la partita si chiude fuori dal consiglio: il mandato della giunta di Martina Vesnaver si conclude con un anno di anticipo. Dopo il rimbalzo della mozione...

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SPINEA - E alla fine la partita si chiude fuori dal consiglio: il mandato della giunta di Martina Vesnaver si conclude con un anno di anticipo. Dopo il rimbalzo della mozione per la mancanza delle firme digitali, 9 consiglieri hanno scelto di mettere fine all'esperienza firmando le dimissioni. La firma sarebbe avvenuta ieri davanti a un notaio e oggi, secondo le previsioni, le dimissioni saranno protocollate. Nove consiglieri rappresentano la maggioranza e non saranno sostituiti. A giorni quindi arriverà il commissario. La politica esce dai giochi e si può dedicare alla prossima campagna elettorale in vista delle amministrative della primavera 2024 che, se queste sono le premesse, sarà quantomeno vivace. Da giorni si vociferava di una presa di posizione decisa dei 6 consiglieri di minoranza originaria, insieme ai 3 consiglieri ex Lega passati al gruppo misto e da tempo in posizione critica nei confronti dell'amministrazione. Ma il fronte degli scontenti, secondo qualcuno, si stava allargando andando ben oltre i 9 che hanno deciso di staccare la spina. Forse anche a causa del fatto che, proprio per la mancanza di numeri, il consiglio non era quindi più stato chiamato a esprimersi su temi importanti, mettendo in una posizione marginale anche altra parte della giunta e della maggioranza.

GLI SCENARI

Dalla prefettura spiegano l'iter: se le dimissioni saranno protocollate oggi, partirà automaticamente la procedura di scioglimento. Nel giro di qualche giorno sarà nominato il commissario. Il dibattito nel frattempo si concentra su ciò che il commissario potrà fare. C'è infatti chi teme che ci saranno conseguenze sui progetti già approvati e finanziati. Ma i tanti progetti da Pnrr non sono a rischio e lo garantisce l'ex prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, già commissario in Comune: «Il commissario può fare tutto quello che farebbero sindaco, consiglio e giunta. Può approvare il bilancio e modificarlo, facendo tutte le variazioni che ritiene necessarie, anche perché non ha un'opposizione. La priorità sono i conti ed escludo che, chiunque sia, vada a sprecare i finanziamenti ottenuti: non sono a rischio le opere per le quali sono stati già ottenuti fondi dal Pnrr che sarà tra le priorità». Diversa la situazione per quanto riguarda la gestione di eventi, manifestazioni, spazi e associazioni. «Un commissario, non rispondendo a logiche elettorali, è chiamato a tenere conto innanzitutto del bilancio - conclude Zappalorto - È possibile quindi che possa decidere di destinare, per esempio, alla manutenzione di una strada i fondi richiesti per l'organizzazione di un concerto».

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Il Gazzettino