Simona, impiegata e mamma di 50 anni stroncata dal Coronavirus

Una mamma di 50 anni stroncata dal virus
SPINEA - Cinquant’anni. Tanti ne aveva Simona Corciulo sabato 9 maggio, quando ha esalato l’ultimo respiro su un letto della Terapia Intensiva dell’ospedale...

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SPINEA - Cinquant’anni. Tanti ne aveva Simona Corciulo sabato 9 maggio, quando ha esalato l’ultimo respiro su un letto della Terapia Intensiva dell’ospedale dell’Angelo di Mestre. È lei, giovane mamma di due figli, l’unica croce registrata ieri dal bollettino di Azienda Zero. «Non sono riuscita a schivarlo ma abbatterò anche questo». Con queste parole Simona Corciulo ad aprile aveva fatto sapere agli amici di essere stata contagiata e tutti l’avevano incoraggiata, conoscendo la sua forza di volontà. Purtroppo però il virus si è diffuso in una forma molto aggressiva e ha avuto la meglio: Simona Corciulo è morta sabato all’Angelo, gettando nella disperazione le tante persone che le volevano bene. Originari di Napoli, lei e il marito si erano trasferiti a Spinea dopo il matrimonio, tanti anni fa, e qui erano nati i loro due figli. Faceva l’impiegata al mercato ortofrutticolo di Mestre.




«Simona era una persona cordiale, allegra, sempre di buon umore - racconta il collega Roberto - Era una brava madre, seguiva sempre i suoi figli nelle loro attività, anche se ci frequentavamo solo nell’ambito lavorativo, era soprattutto una cara amica con cui si poteva discutere e sapeva ascoltare. Ci mancherà molto». Poi c’era lo sport, ambiente in cui avevano costruito tante amicizie. Soprattutto nel mondo del basket, nelle società frequentate dai due ragazzi, sono tante le persone angosciate dalla terribile notizia: «Ci aveva scritto che non era riuscita a evitare il Covid ma che avrebbe superato anche questo. Noi ci speravamo tanto perché aveva uno spirito e una corazza molto forti. Ora non troviamo le parole per consolare il dolore dei suoi familiari e il nostro» racconta un amico. Non potendole fare visita, aveva sentito amici e parenti al telefono fino al 24 aprile.

Il giorno dopo si era aggravata ed era stata intubata. Sabato la terribile notizia: «Era una persona splendida, sempre sorridente, solare, mai una parola fuori posto - racconta Roberto, amico di famiglia - Anche nel mondo del basket, che frequentava molto seguendo entrambi i figli, prendeva le distanze da qualsiasi polemica e non le importava l’aspetto agonistico: preferiva coltivare buoni rapporti con le persone. È in palestra che ci siamo conosciuti ma poi l’amicizia è cresciuta e il rapporto è diventato molto forte e sano».


Il funerale è in programma per giovedì 14 maggio, alle 9.15 nella chiesa di Santa Bertilla in forma strettamente privata, a causa delle restrizioni da Covid. Sei nuovi contagiati, con il totale che schizza a quota 2.604, e un unico decesso (quello di Simona Corciulo, per un totale che sale a 254. Scendono tutti gli altri parametri. Preoccupa invece la situazione all’ospedale di Noale, dove è scoppiato un focolaio a Lungodegenza. Secondo quanto segnalato dalla Fp Cgil, ci sono stati nei giorni scorsi 5 nuovi casi di positività tra gli operatori sanitari, che diventano così 30 in totale. E altrettanti sono i casi dei pazienti in Lungodegenza diventati paziento Covid, trasferiti a Dolo per la sanificazione della struttura della città dei Tempesta. Questo mentre in tribunale a Venezia è stata disposta la chiusura temporanea al pubblico e ai dipendenti della sede Unep di piazzale Roma, in attesa dell’intervento di sanificazione, dopo che un dipendente è stato riscontrato positivo al Covid-19. Un altro risultato positivo è emerso al palazzo di Giustizia di Rialto, ma è stato definito caso dubbio, e dunque necessiterà di ulteriori accertamenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino