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SPILIMBERGO - Quattrocento euro di multa - anche al cliente a cui stava tagliando i capelli in quel momento - e cinque giorni di chiusura: è la sanzione applicata dalla Polizia locale di Spilimbergo, guidata dal comandante Filippo Pitton, al proprietario di un salone per parrucchiere che ieri ha continuato a lavorare nonostante l'istituzione della zona rossa in tutto il Friuli Venezia Giulia. Il titolare - che aveva annunciato la propria protesta tramite social e affiggendo cartelli Io non chiudo sulla vetrina del salone - ha fatto sapere che non pagherà la multa né ora (entro cinque giorni si riduce a 280 euro) né più avanti, «almeno fino a quando qualcuno non metterà sul mio conto corrente le risorse per continuare a vivere dignitosamente, senza rivolgermi alle banche, alcune delle quali assomigliano sempre più a usurai legalizzati».
L'APPELLO Il parrucchiere, Biagio De Biase, ha anche chiesto il sostegno della categoria e delle altre attività commerciali della città del mosaico, anche se la risposta sembra per ora piuttosto fredda, anche da parte delle associazioni: «Non lasciatemi solo in questa protesta.
IL BLITZ La prima giornata di apertura in zona rossa (lunedì era turno di riposo) si era aperta come consuetudine: alcuni affezionati clienti avevano risposto all'appello del parrucchiere e si erano presentati puntuali per il taglio dei capelli. Nella mattinata c'era stato il tempo anche per rilasciare alcune interviste a emittenti private che si erano interessate al caso. In realtà, da quanto si è appreso, l'intervento delle forze dell'ordine era già stato coordinato tra Carabinieri e Polizia locale, che nel corso della mattinata hanno anche svolto verifiche sulle altre attività commerciali, senza scoprire ulteriori irregolarità. Il blitz degli agenti della Polizia locale è avvenuto attorno alle 14, quando De Biase ha riaperto il salone per il turno pomeridiano, per il quale si erano prenotati numerosi altri clienti. Appena il primo è entrato ed è stato evidente che si stava sottoponendo al taglio dei capelli, i vigili sono entrati e hanno notificato i provvedimenti, fino ad apporre i sigilli al salone.
RABBIA E AMAREZZA «È chiaro che mi debbo fermare qui - l'amara constatazione dell'artigiano in rivolta -: sono stato informato che se aprirò nuovamente nel corso della settimana in cui mi è stata imposta la chiusura o violerò di nuovo le disposizioni di legge sulla zona rossa (per ora valide per 15 giorni, ndr), incorrerò in provvedimenti di natura penale, che mettono a rischio il proseguimento stesso dell'attività. Spero, però, che altri seguano il mio esempio e che la mia protesta non rimanga l'unica in città. Tanti commercianti e colleghi mi hanno espresso la loro solidarietà, adesso devono dimostrarla coi fatti». La multa ha riguardato anche il cliente poiché - si è appreso dalla Polizia locale - ha violato le prescrizioni della zona rossa che consentono di uscire di casa soltanto per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.
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