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PEDEROBBA (TREVISO) - (L.Bon) Una passeggiata in riva al Piave si potrà fare, ma nulla più. No a ombrelloni e sdraio sulla riva, no a barbecue e ritrovi fra amici. L'amministrazione di Pederobba, consapevole degli assembramenti che da sempre caratterizzano, nella stagione primaverile ed estiva, la località Ae barche a Covolo di Pederobba, ha deciso di vietare lo stazionamento nel luogo. Una spiaggia gettonatissima, anche perché a costo zero o quasi. Così troppi assembramenti sono destinati a crearsi soprattutto nei fine settimana nel parco pubblico che si trova lungo le grave del Piave: per questo il sindaco Marco Turato ha deciso di emettere l'ordinanza. Niente ritrovi all'interno del parco fino al prossimo 30 giugno.
LA DECISIONE
L'amministrazione comunale ha assunto la decisione sulla base del fatto che, negli ultimi fine settimana, si sono verificati preoccupanti episodi di assembramento, confermati anche dall'enorme quantità di rifiuti abbandonati da gruppi di persone che in quel contesto hanno bivaccato per ore.
IL TERMINE
Fino a mercoledì 30 giugno compreso sarà interdetto l'accesso volto allo stazionamento, alla sosta per pic-nic, al gioco, al ritrovo, al bivacco, al campeggio e al raduno di persone in qualsiasi modo declinabile nel parco pubblico, tutti i giorni della settimana e durante l'intero arco delle 24 ore. «Quell'area attira moltissime persone -dice Turato- D'altro canto, però, è una zona in cui è impossibile controllare la situazione. Di conseguenza, abbiamo optato per l'ordinanza, anche per una questione di equità nei confronti dei gestori degli stabilimenti balneari, che anche quando potranno aprire saranno sottoposti a tante regole. Lì invece controllare sarebbe impossibile, il distanziamento non verrebbe applicato e di dispositivi di protezione individuale non ci sarebbe neppure l'ombra». Ovviamente, qualche lamentela per l'intervento del Comune è arrivata, ma il sindaco non ha dubbi. «L'area è stata data in gestione per tanti anni non prevedendo la pandemia; quest'anno, però, sarebbe il disastro». La trasgressione al divieto imposto dall'ordinanza sarà punita con la sanzione amministrativa pecuniaria che potrà oscillare fra i 400 e i 3mila euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino