Una spiaggia per nudisti? I sindaci: «Non al "Mort", serve un campeggio»

Nudismo in Veneto
ERACLEA - Favorevoli al naturismo, ma non alla spiaggia del Mort. C'è chi si dichiara completamente favorevole e chi invece, pur riconoscendo il valore di questo...

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ERACLEA - Favorevoli al naturismo, ma non alla spiaggia del Mort. C'è chi si dichiara completamente favorevole e chi invece, pur riconoscendo il valore di questo segmento turistico, ha qualche perplessità: tutti però concordano sul fatto che tocchi ai privati organizzare questo tipo di offerta turistica. Loro sono i sindaci di Jesolo ed Eraclea, due spiagge confinanti, ma completamente diverse e accomunate dalla spiaggia del Mort, dove una decina di anni fa si è svolta la prima e unica sperimentazione di spiaggia a tintarella integrale ufficialmente riconosciuta. Di fatto, una prima e unica volta, anche se nudisti e naturisti al Mort non sono mai mancati. E con loro anche scambisti, guardoni e persone in cerca di avventure sessuali.


TURISMO DI NICCHIA

A rilanciare l'opportunità del turismo naturista è stato il professor Paolo Feltrin, docente di Scienza dell'amministrazione e Analisi delle politiche pubbliche all'Università di Trieste, che per conto della Conferenza dei sindaci del litorale veneto ha analizzato l'impatto generato dalla pandemia nelle spiagge venete. Nel suo studio il docente ha analizzato come nella costa veneta, nell'ultimo anno, siano aumentate le presenze europee anche dai Paesi del nord Europa, dove il naturismo è molto diffuso. Tanto da poter diventare un'opportunità da valorizzare per consolidare queste presenze nel post pandemia. Ma con una domanda di fondo: dove? Secondo i due sindaci, ripetere l'esperienza al Mort sarà praticamente impossibile. Meglio, dunque, individuare delle soluzioni alternative e soprattutto a carico di privati.


SOLUZIONI ALTERNATIVE

«Io non ho nulla contro il naturismo - spiega il sindaco Valerio Zoggia -  Condivido le parole del professor Feltrin e sono convinto che questa possa essere una buona opportunità per valorizzare la nostra offerta turistica. Detto questo, altrettanto francamente aggiungo che la spiaggia del Mort non può essere la soluzione migliore». Nel dettaglio, il sindaco ricorda i tanti vincoli ambientali che caratterizzano quest'area tutelata da normative europee. «Una spiaggia naturista ha bisogno comunque di servizi aggiunge Zoggia , ma al Mort per i vari vincoli esistenti non si può installare nulla. L'area andrebbe comunque delimitata per garantire un controllo, ma le norme lo vietano. Deve essere individuata un'altra soluzione, magari in un campeggio da tenere aperto tutto l'anno, dove i servizi non mancano e dove può essere garantita l'opportuna privacy». Una soluzione, beninteso, che dovrebbe arrivare dai privati. «Ne parliamo da anni conclude il sindaco di Jesolo , ma in dieci anni in Municipio non ci è stata presentata nessuna proposta».


NESSUNA OFFERTA

Sulla stessa scia anche la collega di Eraclea Nadia Zanchin, Comune che anche in questo caso non ha ricevuto alcuna offerta. «Sostanzialmente anche io non ho nulla contro il naturismo spiega , pur avendo qualche perplessità, di certo la soluzione non è la spiaggia del Mort. Quello che è accaduto negli ultimi anni tra la pineta e la spiaggia non c'entra nulla con il naturismo: è altro. E aggiungo che questi sono fenomeni che dovrebbero essere contrastati per permettere a tutti una corretta fruizione di quest'area così delicata: purtroppo organizzare i controlli non è facile visto che stiamo parlando di una spiaggia divisa tra due comuni. In ogni caso qui è impossibile realizzare una struttura anche minima, non riusciamo nemmeno a far passare i camion per la raccolta dei rifiuti». Meglio, quindi, una soluzione alternativa e sempre con un privato. «Ma la nostra spiaggia è molto più piccola rispetto ai comuni limitrofi conclude la prima cittadina , non vedo molte ipotesi praticabili».

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Il Gazzettino