Spiaggia fascista, a Sottomarina arriva il leader della Lega Salvini

CHIOGGIA - Matteo Salvini è arrivato nella mattinata di martedi 18 luglio a Chioggia, in sostegno del bagnino della spiaggia "fascista" di Sottomarina: «Non...

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CHIOGGIA - Matteo Salvini è arrivato nella mattinata di martedi 18 luglio a Chioggia, in sostegno del bagnino della spiaggia "fascista" di Sottomarina: «Non è una visita politica. E' una visita a sostegno di un'attività professionale che dà lavoro a decine di persone, non mi interessano le idee di questo o quel bagnino, mi interessa che in Italia si possa fare liberamente impresa e che le idee del passanto non vengano processate. Se il gestore abbia questa o quest'altra idea credo che non debba interessare né alla Procura, né alla politica, né a nessun altro». Appena scoppiato il caso di Chioggia, il leader del Carroccio aveva promesso, in un post su Facebook, che si sarebbe recato a trovare Scarpa, non escludendo neppure un aiuto economico per la difesa legale. 


«La storia si studia sui libri e penso che nel 2017 Parlamento e Procure abbiano tanto da fare - ha insistito Salvini - . Occupare il Parlamento per fare leggi che condannano chi ha un accendino con la faccia del Duce mi pare demenziale». Quanto al reato di apologia di fascismo, secondo Salvini «è da cancellare, come la legge Mancino e tutti i reati di opinione. Processare le idee, di destra o di sinistra, mi sembra veramente folle. Se poi vogliamo fare il triste giochino dei morti sulla coscienza, se guardiamo le bandiere rose lì c'è probabilmente sono molto più sangue».
 

Il leader della Lega Nord, oltre a dare supporto a Gianni Scarpa, il gestore della spiaggia indagato per apologia del fascismo, ha spaziato su temi di politica nazionale, precisando: «La Lega non è a disposizione per fare da treno per quelli che cercano una poltrona tra qualche mese. Alfano non lo voglio vedere nemmeno dipinto su un muro perché è stato una calamità naturale per l'immigrazione. Non siamo al calcio mercato. E non provo molta simpatia per quelli che cambiano idee, bandiera e partito ogni quarto d'ora».

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Il Gazzettino