Spiagge libere, la "Meduna beach" non sarà "militarizzata": l'oasi dei pordenonesi torna alla normalià

La spiaggia sul Meduna
PORDENONE - A livello nazionale il tema è ancora un rebus: le spiagge libere sono da assimilare - per quanto riguarda le linee guida anti-contagio - a quelle popolate da...

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PORDENONE - A livello nazionale il tema è ancora un rebus: le spiagge libere sono da assimilare - per quanto riguarda le linee guida anti-contagio - a quelle popolate da stabilimenti balneari? Sul tema si è espresso l’Istituto superiore di sanità con i suoi “consigli” (che però non hanno alcuna forza di legge), equiparando le due tipologie e suggerendo le stesse norme anche per le coste non attrezzate. Ma la realtà è diversa, perché nella maggior parte dei casi i Comuni e le istituzioni locali hanno deciso di mantenere libere le spiagge che già erano portatrici di questa denominazione. Ed è ciò che accadrà ad una delle mete preferite dai pordenonesi durante l’estate: la Meduna beach, cioè la spiaggia sul greto del Meduna: non sarà trasformata in un’area a pagamento, gli ingressi non saranno contingentati e soprattutto non ci sarà una “caccia” al bagnante. In poche parole, è stata scelta la linea morbida, la stessa che varrà per tutte le altre piccole spiagge fluviali della provincia, dall’Arzino al Tagliamento.

LA DECISIONE

Ieri gli assessori Emanuele Loperfido (Pordenone) e Lucia Buna (Cordenons) hanno incontrato in una riunione il comandante della polizia locale del capoluogo, Massimo Olivotto. All’ordine del giorno c’era anche la gestione delle tante piccole spiagge libere che d’estate diventanomete dei bagnanti della domenica. «Abbiamo scelto - hanno spiegato Loperfido e Buna - di non esasperare i controlli alla Meduna beach. Ci affideremo in prima battuta al senso civico dei pordenonesi, che sicuramente sceglieranno il greto del torrente per prendere il sole o fare un bagno. Gli ingressi resteranno liberi, si è deciso di non introdurre delle limitazioni. Per quanto riguarda i controlli, saranno gli stessi degli anni scorsi: stavolta però non punteranno solamente alla salvaguardia dell’ambiente (gli abbandoni di rifiuti, quelli sì, sono ripresi, ndr), ma anche a un generale monitoraggio del rispetto delle norme anti-contagio». Che tradotto significa: nessun controllo “a tappeto”, ma solo un occhio in più durante le solite operazioni. Si verificherà ad esempio l’eventuale presenza di assembramenti, ma per parlare di questa fattispecie ci si dovrà trovare di fronte a vere e proprie folle sregolate. Non basterà il solito numero di bagnanti a far scattare le multe. E la mascherina - va ricordato - non sarà obbligatoria, trattandosi di ritrovi all’aperto. Basterà rispettare l’ormai nota distanza interpersonale di almeno un metro tra non conviventi. Nessun limite, invece, per le persone che già condividono lo stesso tetto. E le medesime misure saranno applicate anche sugli altri fiumi della provincia di Pordenone.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino