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LIDO - Alcune concessioni degli stabilimenti balneari del Lido sono già andate a gara, con procedure ad evidenza pubblica come richiesto dalla normativa europea Bolkestein nel 2019. Ecco perchè quando si procederà alle nuove assegnazioni nel 2024 non dovranno più affrontare una nuova gara. Lo spiega il presidente di Union Mare Veneto, Alessandro Berton, profondo conoscitore della materia.
CASSA DEPOSITI E PRESTITI
E' quindi confermato che le spiagge Excelsior, Des Bains e Quattro Fontane di Coima, Blue Moon, ex Zona A in lungomare D'Annunzio e San Nicolò di Venezia Spiagge non andranno a gara.
LE NORME
Tutto parte dalla legge regionale 33 del 2002 sul turismo promulgata dal Veneto. Tra i punti della legge, essendo le concessioni demaniali materia regionale, il Veneto dà la possibilità di assegnare concessioni demaniali in base ai principi della libera concorrenza, secondo percorsi di evidenza pubblica come previsto dalla normativa europea. Queste nuove assegnazioni, fatte al Lido nel 2019, rinnovano le concessioni da un minimo di 7 fino ad un massimo di 20 anni, a seconda dell'entità degli investimenti fatti dai singoli concessionari.
FIDEIUSSIONE
Non si tratta però di una cambiale in bianco: all'atto della concessione rilasciata, il concessionario si impegna a realizzare le opere promesse entro 24 o 36 mesi. Altrimenti non solo decade la concessione, ma il Comune può incassare la fideiussione, pari al 40 per cento dell'investimento previsto, che il concessionario deve depositare nel momento in cui presenta i progetti.
ASTA PUBBLICA
«Alcune concessioni sono già andate a gara pubblica - spiega Berton - in Veneto e solo un questa regione, perchè solo qui è stata approvata una legge che affronta anche questo punto. Non sono molte le concessioni andate a gara: 10-12 per tutta la costa veneta: ce ne sono al Lido di Venezia, ma anche ad Eraclea, Bibione per fare qualche esempio anche di altre località balneari. Le concessioni sono scadute e in proroga dal 2009. C'è chi è andato avanti ottenendo il timbro di proroga e chi ha preferito, invece, riconsegnare la propria concessione, presentare un piano di investimenti da realizzare e andare a gara per avere assegnazioni non più provvisorie ma a lungo termine. Le gare danno rinnovi dai 7 ai 20 anni, ma bisogna poi impegnarsi a fare le opere nei tempi previsti».
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Il Gazzettino