Raggiunto lo speleologo ferito Da tre giorni bloccato in grotta

I soccorsi nella grotta
PORDENONE - Da tre giorni era intrappolato a 980 metri di profondità, in uno dei cunicoli di una grotta gigante della Baviera meridionale. Ieri, lo speleologo austriaco è stato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PORDENONE - Da tre giorni era intrappolato a 980 metri di profondità, in uno dei cunicoli di una grotta gigante della Baviera meridionale. Ieri, lo speleologo austriaco è stato raggiunto da un medico scortato dalla squadra di soccorso italiana. La notizia è arrivata alle 19.30 via radio. Ad accompagnare il dottore lungo strettoie e pozzi insidiosi, dopo un percorso durato oltre 13 ore, è stata un’équipe di speleologi di Sacile, Udine, Gorizia e Trieste, tutti volontari del soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia.




L’intervento - senza precedenti in Europa - è destinato a far scuola. In Germania ci sono solo sei grotte come quella di Riesending-Schachthöle e non si sono mai verificati incidenti. Sono cavità simili a quelle che esplorano gli speleo friulani e triestini in Friuli Venezia Giulia e dove si allenano per gli interventi di soccorso alpino. In 18 erano partiti lunedì notte da Udine. Gli zaini pieni di centinaia di metri di corde, cavi di rame, bulloni, trapani e moschettoni.



Martedì sera la squadra medica composta da svizzeri e austriaci è rimasta bloccata al bivacco numero 3 (700 metri di profondità). «Sono allora intervenuti gli italiani - ha spiegato ai media tedeschi Stefan Schneider, vicecapo del Soccorso alpino bavarese - Si sono calati nella grotta e hanno cominciato a lavorare per migliorare la sicurezza e la resistenza dei bivacchi». Con l’aiuto dei trapani hanno applicato nella roccia perni in acciaio e bulloni. Giù fino a 400 metri.



La seconda squadra ha operato all’imbocco della grotta per rimuovere alcuni massi pericolanti e per sostituire le corde di progressione nel primo pozzo (50 metri). Con i cavi di rame hanno allestito una linea telefonica che consente ai soccorritori di tenere i contatti in tempo reale con l’esterno, dato che servono ore per percorrere poche centinaia di metri all’interno della grotta, profonda 1.148 metri.



L’austriaco Johann Westhauser, 52 anni, da domenica è intrappolato notte a 980 metri, in un cunicolo, la testa ferita da una scarica di sassi. Le sue condizioni sono stabili, ma con lui, fino a ieri sera, c’era soltanto un paramedico. Ieri mattina, come fa sapere Dolores Porcu Fois, coordinatore nazionale del Commissione comunicazione del Cnsas, è partita una terza squadra italiana: con loro anche il medico austriaco.



In serata è arrivata la bella notizia data in diretta dal Soccorso alpino bavarese: «Il medico e gli italiani hanno raggiunto il ferito e stanno valutando se può già essere imbarellato e trasportato». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino