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SANTA MARIA DI SALA - La trattativa sulla vertenza Speedline continua. Quello convocato ieri dal Ministero dello Sviluppo economico (Mise) a Roma è stato ancora un tavolo di trattativa interlocutorio, durato oltre 4, ore durante le quali non sono mancati toni accesi, ma che è servito a tutte le parti in causa, sindacato, proprietà e istituzioni, a chiarire i propri obiettivi strategici.
LE DELEGAZIONI
Presenti le rappresentanze sindacali, la proprietà e la Regione Veneto, mentre si sono collegati al tavolo da remoto il sindaco di Santa Maria di Sala, la delegata del sindaco della Città Metropolitana di Venezia, Confindustria Venezia e alcuni addetti amministrativi della Speedline. E se in certi momenti l'azienda ha assunto un atteggiamento definito poco rispettoso dalle controparti, al termine dell'incontro i sindacati e la multinazionale svizzera si sono congedati dal tavolo esprimendo l'auspicio che si possa comunque trovare un accordo da sottoscrivere congiuntamente, anche se in realtà la trattativa tra proprietà e parti sindacali è estremamente ingarbugliata e presenta aspetti perfino contraddittori.
I NODI DELLA TRATTATIVA
Nel corso del vertice, Ronal ha evidenziato quelle che considera le incongruenze del piano industriale di rilancio dello stabilimento veneziano, presentato dalla Fondazione Ergo, giudicato dalla multinazionale svizzera ottimistico e inattuabile.
IL SINDACATO
I rilevi mossi da Ronal e dai suoi consulenti durante il tavolo di ieri vengono considerati superficiali e pretestuosi dai sindacati, che continuano a chiedere precise garanzie scritte sul mantenimento della produzione di alta gamma nello stabilimento di Tabina. Alla proprietà viene chiesto l'impegno a mantenere la verniciatura del forgiato a Tabina, facendolo rientrare finanziariamente nel bilancio aziendale, e di dare continuità alla produzione oltre la data di dicembre 2022, per un periodo che dia garanzie di continuità di produzione allo stabilimento almeno fino a quando non sarà trovato un accordo definitivo sul destino della Speedline. Regione e Città Metropolitana di Venezia, per voce dell'assessore al Lavoro Elena Donazzan e della delegata del sindaco metropolitana Deborah Onisto, hanno confermato l'obiettivo già espresso ai tavoli precedenti, ovvero il mantenimento della produzione di cerchi in lega nello stabilimento di Tabina.
Lo stabilimento della Speedline di Tabina di Santa Maria di Sala produce cerchi in lega di alta gamma per grandi marchi automobilistici italiani, quali Maserati, Ferrari e Lamborghini, ma anche per marchi tedeschi quali Porsche, Audi e Volkswagen. Complessivamente l'impianto veneziano impiega attualmente circa 550 addetti (negli ultimi mesi una cinquantina si sono dimessi e hanno trovato impiego altrove), di cui circa 90 assunti con contratti interinali a tempo determinato. Oltre agli addetti diretti, vanno calcolati almeno altri 250 occupati nella filiera dell'indotto, composto da piccole e piccolissime imprese in gran parte distribuite nel territorio miranese, ma anche nelle province di Padova e di Treviso. Per lunedì prossimo è previsto un nuovo vertice ristretto tra proprietà e rappresentanze sindacali che si terrà a Roma o a Milano per tentare di convergere almeno sulla permanenza a Tabina della produzione di cerchi in lega per auto di alta gamma.
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Il Gazzettino