Sparito dalla Marca, appello della ex e del figlio: "Aiutateci a trovare papà"

Sparito dalla Marca, appello della ex e del figlio: "Aiutateci a trovare papà"
MOTTA DI LIVENZA (Treviso) - Da parecchi giorni ormai non si hanno notizie di Edmond Perjaku, il 40enne di origini albanesi che sembra essere svanito nel nulla. A lanciare un...

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MOTTA DI LIVENZA (Treviso) - Da parecchi giorni ormai non si hanno notizie di Edmond Perjaku, il 40enne di origini albanesi che sembra essere svanito nel nulla. A lanciare un appello è la ex moglie Orjona che direttamente dall'Albania si è messa in contatto con il nostro giornale.




«Vi prego - ha chiesto - pubblicate la sua foto. Se qualcuno ha visto o sa qualcosa contatti i carabinieri. Noi stiamo vivendo in un'angoscia senza fine».

Nella terra delle aquile, così è chiamata l'Albania, oltre all'ex moglie vivono il figlioletto di 8 anni e l'anziana madre dell'uomo. I familiari sono disperati, non si capacitano di come l'uomo possa essere sparito, non era sua abitudine rimanere per lunghi periodi senza farsi sentire.



Edmond Perjaku è l'albanese che nel giugno del 2011 venne gambizzato da due nomadi pluripregiudicati nel parcheggio davanti alla sala giochi di Levada, nel Trevigiano. La lite nacque per un futile motivo: la fidanzata di Perjaku, nel parcheggiare l'auto, aveva sfiorato la macchina dei due nomadi. Ne era nato un alterco, l'albanese era intervenuto a difesa della ragazza e dalle parole si era passati al pestaggio.



Nonostante le botte Perjaku era riuscito a raggiungere la sua auto liberando il cane pitbull che aveva rinchiuso dentro. Alla vista dell'animale i tre si erano allontanati. Per ritornare poi con una pistola con la quale avevano gambizzato Perjaku. Il pronto intervento delle forze dell'ordine aveva assicurato alla giustizia i due nomadi nel giro di pochi giorni.



L'ex moglie Orjona conferma l'episodio, ma esclude che lo stesso possa aver a che vedere con la scomparsa dell'ex marito. «Si era trattato di un episodio - commenta - so che Edmond li aveva perdonati e la cosa era finita lì. Quel fatto poi era avvenuto nel 2011. In questi tre anni lui si era sempre fatto sentire regolarmente, non mancava mai di chiamare suo figlio, sua madre. Adesso c'è questo lunghissimo silenzio che ci preoccupa molto. Se servisse io verrei in Italia, ma temo che le cose non cambierebbero molto. Un suo cugino è partito dall'Albania per raggiungere Motta dove mio marito viveva. Vuole provare a cercare sul posto. Anche per sua madre che è preoccupatissima».



L'uomo era stato titolare di una rivendita d'auto a Motta di Livenza e a Pordenone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino