Spari alla prof e la classe ride. Il caso dell'Itis Viola diventa nazionale, è in mano al ministro

Ben cinque i colpi partiti dall'arma ad aria compressa, uno ha colpito la docente alla testa e uno all'occhio. Interrogazione di Zan: «Gesto premeditato dalla classe che ha anche organizzato la ripresa del fatto e la diffusione del video»

Un frame del video: l'insegnante colpita dai colpi di pistola ad aria compressa
ROVIGO - Il caso degli spari in classe contro una professoressa dell'Itis Viola, ripresi dall'occhio impietoso di un cellulare e girati su Whatsapp, approda in Parlamento....

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ROVIGO - Il caso degli spari in classe contro una professoressa dell'Itis Viola, ripresi dall'occhio impietoso di un cellulare e girati su Whatsapp, approda in Parlamento. Il deputato padovano del Pd Alessandro Zan, portavoce della comunità Lgbt e dei suoi diritti, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta rivolta al neo ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara per sapere se il ministro «sia a conoscenza dei fatti» e «quali iniziative intenda porre in essere per garantire la sicurezza e l'incolumità del corpo docenti sul posto di lavoro».

PISTOLA AD ARIA COMPRESSA
Nel documento, il deputato ricorda il fatto relativo a «un video sui social media in cui è stato ripreso il momento dello sparo con una pistola ad aria compressa contro un'insegnante da parte di un alunno, presso l'Itis Viola Marchesini di Rovigo, avvenuto nei giorni scorsi. Tale video, girato e diffuso dagli stessi alunni, conferma che l'insegnante è stata raggiunta da un violento colpo alla testa seguito da un secondo colpo all'occhio. I due colpi di pistola ad aria compressa hanno reso necessarie cure ospedaliere per la docente». Alla luce di queste considerazioni, Zan afferma che secondo il suo parere, «si tratta di un gesto premeditato dagli studenti, avendo organizzato anche la ripresa del gesto stesso e la successiva diffusione e rappresenta un fatto estremamente grave, che rischia di essere emulato in altri istituti scolastici, esponendo il corpo docenti a rischi per la propria sicurezza e incolumità».

ATTENZIONE NAZIONALE
La portata di quanto avvenuto ha scosso profondamente il Paese. Tant'è che anche il programma pomeridiano di Rai1 La vita in diretta, condotto da Alberto Matano, ha puntato le telecamere su Rovigo. Nel corso della puntata si è sostenuto che in realtà, i pallini della pistola ad aria compressa esplosi in classe siano stati ben cinque, tre dei quali avrebbero raggiunto la docente colpendola al sopracciglio, in testa e sul ginocchio, mentre altri due sarebbero stati sparati a vuoto. La dirigente scolastica Isabella Sgarbi, ai microfoni del programma, ha pronunciato parole durissime: «Qui è saltato tutto: contro la donna, contro l'istituzione, contro un pubblico ufficiale. C'è un'azione concertata, quindi una corresponsabilità dei tanti che hanno puntato al soggetto fragile. Stiamo parlando di offesa alla dignità della persona e alla dignità della docente: non c'è stato il rispetto di nessuna regola con l'aggravante di aver organizzato il tutto. Cercheremo di approfondire le vere ragioni che hanno mosso i ragazzi».
Intanto, la docente si trova ancora a casa in convalescenza.

LA RISATA DEGLI STUDENTI


«Sta molto male - ha ribadito Sgarbi - è ancora sotto shock», ma risulta che non abbia formalizzato alcuna denuncia. L'episodio è stato poi commentato dagli ospiti della puntata, tra i quali il cantante Al Bano, il nuotatore Manuel Bortuzzo obbligato alla sedia a rotelle da uno sparo con un proiettile vero, la scrittrice Barbara Alberti, l'attore Paolo Stella e la produttrice Rita Rusic. Tutti si sono detti sconvolti dall'accaduto, anche per il fatto che il resto della classe abbia reagito ridendo all'increscioso episodio, senza, in realtà, coglierne la gravità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino