Spaccio in smart working, arrestato pusher tecnologico: si faceva sostituire sul "campo" da un connazionale

Spaccio in smart working, arrestato pusher tecnologico: si faceva sostituire sul "campo" da un connazionale
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MESTRE - Importante risultato della Polizia di Mestre che è arrivata all’arresto del tunisino T. O.,   risultato   un sostituto-complice  del connazionale B.A. che era ai domiciliari. A  tirare le fila dell’attività illecita era ancora  proprio il secondo  perchè i clienti  continuavano a rivolgersi a lui per averedroga e lui, ristretto a casa, li dirottava verso T.O.. Una sorta di “smart – working” anche per il pusher che  gestiva l’attività organizzando gli appuntamenti e le cessioni di  stupefacenti. È quindi immediatamente stata disposto l'arresto  e per  B.A. si sono nuovamente aperte le porte del carcere.

L’operazione in questione ha quindi consentito di sgominare un giro di spaccio per oltre due chili di eroina al mese.

Negli stessi giorni ma in un diverso contesto investigativo, si incardina l’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso nei confronti del veneziano S. M., classe ’70, il quale era destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per un totale di 1 anno e 6 mesi di reclusione perché responsabile di furto e violazione delle disposizioni contenute nell’avviso orale emesso dal Questore nei suoi confronti. Anche in questo caso l’attività investigativa degli agenti del Commissariato ha prodotto i suoi frutti e ha consentito di rintracciare il soggetto, che quindi è stato condotto in carcere.

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Il Gazzettino