Si erano spartiti le piazze per lo spaccio a Feltre e da mesi, almeno dal giugno 2016, erano impiegati in una rete di vendita di stupefacenti rivolta quasi esclusivamente a...
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Un mercato criminale, quello dei profughi-pusher, che è stato interrotto dalla retata che c'è stata martedì all'alba a Feltre. Gli agenti della squadra Mobile della questura di Belluno, altro personale della questura, 2 equipaggi del reparto di prevenzione crimine di Padova, una squadra del reparto mobile di Padova e un'unità cinofila della polizia provinciale di Belluno hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Belluno Vincenzo Sgubbi, richieste e ottenute dal sostituto procuratore Marco Faion. È il pm titolare dell'indagine denominata Parco Gambia che dopo la notte di Halloween portò all'arresto di tre gambiani. Quello era solo il primo capitolo: poi è emerso in tutta la sua drammaticità il secondo capitolo. In carcere sono finiti ora anche alcuni dei nigeriani e si sono aperte le porte della cella per: Kenneth Egbunu, 24 anni detto Ken e Augustin Mike, 22enne, detto Stylis o Boy. La terza ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita a carico del gambiano già detenuto nel carcere trevigiano di Santa Bona: Mustapha Tobb (detto Musta), 23enne.
Il giro di affari dei profughi è da capogiro: in poche settimane avrebbero spacciato quasi 2 chili di stupefacenti leggeri per 30 cessioni al giorno. Gli accordi arrivavano anche al telefono e il ritiro da parte dei ragazzini nel domicilio dei richiedenti asilo, ospiti della Dumia o nei parchi cittadini. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino