Cocaina nel comodino e un'agenda con i nomi dei clienti, brigadiere a processo per spaccio

Carabiniere a processo per spaccio di cocaina
FONTANAFREDDA - Si difenderà in dibattimento Fabio Carniel, 46 anni, all'epoca brigadiere capo e capo equipaggio del Radiomobile di Sacile. Ieri, 12...

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FONTANAFREDDA - Si difenderà in dibattimento Fabio Carniel, 46 anni, all'epoca brigadiere capo e capo equipaggio del Radiomobile di Sacile. Ieri, 12 ottobre, è stato rinviato a giudizio per detenzione di stupefacenti dal gup Giorgio Cozzarini (pm Carmelo Barbaro). Secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato Federica Bassetto, si tratta di una posizione da difendere davanti al giudice ordinario. È stata invece ammessa a un rito abbreviato, che verrà celebrato ad aprile, la coimputata Josefa Benzant Andujar, 51 anni, di Fontanafredda.

LE ACCUSE
Il sospetto è che la coppia spacciasse cocaina. All'epoca erano stati i colleghi del Nucleo Investigativo a perquisire la loro abitazione a Fontanafredda, recuperando 49 grammi di cocaina in un comodino della camera da letto. Erano stati trovati anche manoscritti che riportavano nominativi, numeri e scritte che secondo gli investigatori potevano essere riconducibili a potenziali clienti. I pezzi di cellophane e i laccetti con anima metallica avevano ulteriormente confermato l'ipotesi che il materiale servisse per il confezionamento delle dosi.

L'INDAGINE
Nell'indagine era rimasta coinvolta una terza persona, di origine dominicana e residente a Sacile. Carniel e la compagna avevano sempre respinto le accuse. L'inchiesta era partita dall'operazione Nikol dei carabinieri di Aviano e Polcenigo, avviata per stroncare un traffico di eroina, cocaina, ecstasy e crack tra Friuli e Veneto. Erano state arrestate 14 persone e altre 60 erano state segnalate alla prefettura quali assuntori di droghe. È in quest'ambito che sono emersi i primi sospetti su Carniel. Il procuratore Raffaele Tito, subito messo al corrente, ha voluto andare fino in fondo, determinato a tutelare l'onore dell'Arma e dei militari che ogni giorno si mettono al servizio dei cittadini. Sarà adesso il processo, che comincerà l'8 marzo, a chiarire la posizione del militare.

    
 

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Il Gazzettino