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VERONA - Altro duro colpo dei finanzieri del Comando Provinciale di Verona al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia scaligera. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Soave, nella giornata di ieri (9 dicembre), al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Silvia Facciotti, hanno dato esecuzione a due delle tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, sequestrando 17mila euro in contanti. L’attività investigativa, avviata nel mese di dicembre 2020, ha permesso di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale composto da tre soggetti, tutti con precedenti specifici: un italiano, di 39 anni residente nel Veronese a Caldiero e due albanesi (di 23 e 33 anni), a lungo domiciliati presso l’abitazione del primo, utilizzata come vera e propria base di spaccio.
L’italiano, senza stabile occupazione e il trentatreenne albanese sono stati raggiunti nella serata di ieri dal provvedimento restrittivo. Il più giovane, invece, è risultato irreperibile e con ogni probabilità ha fatto rientro nel Paese delle aquile dove sono state avviate le ricerche.
Gli investigatori hanno presto stretto il cerchio intorno ad un condominio e, anche attraverso videointercettazioni, hanno identificato numerosissimi acquirenti di droga, puntualmente fermati e segnalati all’autorità prefettizia per la violazione amministrativa connessa all’uso personale di tale sostanza. Gli approfondimenti delegati dall’Autorità Giudiziaria hanno consentito di acquisire elementi tali da far ritenere che il traffico illecito durava da almeno due anni ed era posto in essere dai tre soggetti destinatari della misura cautelare. Infatti, a partire dal giugno del 2019, i finanzieri hanno accertato oltre 500 cessioni di cocaina (per un ammontare totale di oltre 1 kg), per un valore commerciale superiore ai 50.000 euro. I due uomini sono stati associati alla casa circondariale di Montorio Veronese (VR) a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Nei confronti del ventitreenne albanese sono scattate le ricerche anche attraverso i canali di cooperazione internazionale.
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