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PADOVA - Un omicida e due spacciatori. Sono i protagonisti dell'ultima indagine della Procura sul redditizio mercato di stupefacenti nei reparti e tra le celle della casa di reclusione Due Palazzi. Tre detenuti che avevano trovato il modo di gestire la compravendita di droga coinvolgendo compagne, sorelle, amiche ed altri familiari. Un articolato sistema che avrebbe dovuto scongiurare qualsiasi rischio: con il giro di pagamenti attraverso carte Western Union o mediante MoneyGram la provenienza illecita del denaro non avrebbe mai dovuto essere scoperta. In realtà gli agenti del nucleo investigativo della polizia penitenziaria, coordinati dal pubblico ministero Benedetto Roberti, sono riusciti ad inchiodare i tre detenuti alle loro responsabilità ricostruendo i vari passaggi delle somme di denaro.
IL RICICLAGGIO
Alex Gianduzzo, 45 anni, di San Donà di Piave, in carcere per omicidio, Mounir Jendoubi, 33enne tunisino, con residenza in città, e Nejme Eddine Ben Bech Ben Tiwa, tunisino 46enne domiciliato a Verona, dovranno rispondere di spaccio continuato di sostanze stupefacenti in concorso.
Il Gazzettino